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AVELLINO- La maggioranza, come ampiamente prevedibile, si fa trovare compatta alla seconda convocazione del Consiglio comunale e , dopo aver disertato la prima seduta, approva compatta la dichiarazione di pubblico interesse sul progetto di abbattimento e ricostruzione del nuovo Stadio Partenio. Si tratta del primo e determinante passo per la messa in moto della progettazione definitiva, previo nuovo passaggio decisorio in Conferenza dei servizi per incassare i pareri degli enti preposti, quindi il nuovo pronunciamento del Consiglio comunale, per arrivare alla pubblicazione dellagara europea per l’affidamento dei lavori sulla scorta del project financing da circa 60 milioni presentato dal Presidente dell’Us Avellino, Angelo Antonio D’Agostino. Una serie di passaggi che, come ricordato dal super consulente Fabio Amatucci, presente durante la seduta consiliare di ieri, dovrebbero richiedere circa sei mesi quindi, verosimilmente entro fine anno il progetto potrebbe diventare cantierabile. Bocciati i sette emendamenti presentati dal consigliere Nicola Giordano,c ondivisi dai colleghi di opposizione che, in particolare, chiedevano una serie di correttivi ad un progetto che“presenta molti rischi, a partire dalla sostenibilità finanziaria con vantaggi tutti sbilanciati a favore del privato. E poi bisogna valutare bene i tempi di attuazione e gli sgravi, fa-cendo in modo che il privato investa e guadagni ma che, al tempo steso, non perda il Comune, Ed ancora la compatibilità urbanistica dell’opera che, tra l’altro, richiederebbe una modifica ad un Puc ad oggi non attuato”.

Correzioni che l’amministrazione non ha inteso attuare tirando dritto con l’approvazione del provvedimento. Rimandata al mittente anche la richiesta del consigliere Fran -cesco Iandolodi un’astensio -ne dei consiglieri del gruppo“Vera”, diretto riferimento in Aula dell’imprenditore D’Agostino, “per fugare ognidubbio di possibili conflitti d’interesse. Un progetto che, nella sua complessità, Iandolo giudica come “un grande inganno”.

Il consigliere Amalio Santoro osserva come il rischio nel rischio sia che la città “ad un certo punto, si trovi senza stadio vecchio e stadio nuovo, e a pagarne sono solo e sempre i tifosi e una città tutta che sta assistendo inerte ad una scelta che segna il futuro della città”. A sottolineare una questione di metodo, oltre che di merito, è il consigliere Luca Cipriano. “Siamo tutti d’accordo sull’opportunità di dotare la città di una nuova opera, ma questa deve essere accompagnata da procedure amministrative impeccabili e operazioni circostanziate. Altrimenti rischiamo di perdere ulteriore tempo, come già accaduto per la Dogana, oper altri project”. “Il Comune non avrà nessun impatto negativo sul suo bilancio. ribatte il professor Amatucci. ma benefici in termini di imposte dirette e indirette e canoni diconcessioni 90ennali, tanto è la durata dell’operazione. PEF asseverato, matrice dei rischi, caratteristiche della gestione, non è stato lasciato nulla al caso”.

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