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 AVELLINO – Si racconta con la semplicità che è la sua cifra distintiva Ghemon, al secolo Giovanni Luca Picariello dal palco di Corso Vittorio Emanuele, nello spazio antistante la villa. Saluta la sua città, che lo accoglie con un “tempo da lupi”, ribadisce l’orgoglio di essere avellinese, ricorda come fosse il sogno di suo nonno vederlo sul palco e canta con il suo stile inconfondibile, da “Rose Viole”, proposta con successo al festival di Sanremo ai brani che hanno segnato i suoi esordi. Da “La rivincita dei buoni” del 2007 a “E poi all’improvviso impazzire” nel 2012, fino a Qualcosa è cambiato. Qualcosa cambierà”, “Orchidee” e all’ultimo album “Mezzanotte”. Fino al singolo “Criminale emozionale”, seguito nel 2019 da “Rose viola”.  A prendere forma un viaggio dai ritmi soul al pop, capace di coinvolgere davvero tutti, grazie a testi intensi e mai banali e alla forza di un artista che ha fatto della musica strumento per ricominciare, più forte di prima.

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