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CASERTA – Circa cinquecentocinquanta tamponi praticati ad altrettante persone residenti nel complesso residenziale ex Cirio di Mondragone (Caserta), trasformato in mini zona rossa su decisione del Governatore De Luca in seguito alla scoperta di dieci casi di positività al Covid-19.

E’ il bilancio, non ancora definitivo, dell’operazione di screening di massa avviata da domenica negli ex palazzi Cirio e riguardante tutti i suoi residenti, la maggior parte di origine bulgara (una quarantina gli italiani). Le forze dell’ordine, l’Esercito e la Polizia municipale controllano i tre varchi d’accesso ai palazzoni, spesso noti alla cronaca perché dimora di pregiudicati o base operativa di gruppi dediti al contrabbando di sigarette o a fenomeni illeciti come il caporalato.

Al momento nessun sarebbe sfuggito alle «maglie» dei controlli; nella tarda serata di ieri qualche cittadino italiano ha realizzato dei video, poi postati su facebook, in cui si vedono persone, probabilmente di orgine bulgara, che escono da un appartamento per entrare in un’altra abitazione, ipotizzando una “fuga» dalla zona rossa.

Il Comandante della Polizia Municipale David Bonuglia ha così inviato una pattuglia, che con polizia e carabinieri hanno controllato l’area, accertando che si trattava di persone che risiedevano in una strada che non rientra tra quelle oggetto di «chiusura», per cui avevano tutta la libertà di muoversi. La Protezione civile è al lavoro per portare viveri e acqua alle persone residenti; il coordinatore Aldo Santamaria, con i volontari, si sta recando nei singoli appartamenti per convincere gli inquilini a farsi il tampone; un lavoro di mediazione necessario vista la ritrosia manifestata da alcuni residenti.

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