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NAPOLI – A partire dal quattordici gennaio prossimo prenderà il via l’upgrade tecnologico delle autoambulanze di Napoli che, nel giro di qualche mese, saranno tutte dotate di 4 telecamere esterne, body cam per gli operatori e, infine, di un gps per la geolocalizzazione. Così come annunciato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, all’indomani del sequestro di un’ambulanza e del personale sanitario nell’ospedale Loreto Mare della città, lo Stato ha dato la sua risposta a un fenomeno che sta suscitando sconcerto e preoccupazione anche alla luce di altri episodi simili: un altro mezzo è stato bersaglio di oggetti lanciati da un balcone ad Afragola e una infermiera minacciata e bersagliata, ancora una volta al Loreto Mare. Secondo quanto emerso da una riunione in Prefettura nel giro di 45 giorni i sistemi di video sorveglianza dei pronti soccorso dell’Asl Napoli 1 Centro saranno collegati con la sala operativa della Questura dalla quale sarà così possibile tenere sotto controllo eventuali episodi critici. Non solo. Verrà anche implementata la possibilità di collegarsi in maniera diretta con la Questura (meccanismo attivo solo al Santobono al momento) innescando l’invio delle pattuglie delle forze dell’or – dine qualora si dovessero verificare aggressioni, minacce e sequestri ai danni di medici e infermieri. Nel corso dell’incontro è stato anche annunciato il rafforzamento del personale sanitario, con l’innesto di nuovi contingenti di autisti, di 567 infermieri e 30 medici. Entro aprile 2020, infine, saranno messe in circolazione quattro nuove ambulanze. Intanto, quattro magistrati di uno speciale pool della Procura sta coordinando le indagini per l’identificazione del gruppo di giovani che domenica scorsa ha costretto un’ambulanza a soccorrere un ragazzo con una lieve distorsione al ginocchio. Indagini scattate con ritardo in quanto gli operatori “sequestrati » hanno presentato in ritardo le denunce sull’accaduto. Sull’accaduto è intervenuto il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, che in relazione agli episodi di aggressione, fisica o verbale, presso le strutture sanitarie, ha rivolto l’appello «di chiamare subito i numeri di emergenza delle forze dell’ordine perché l’intervento immediato delle volanti consente innanzitutto di qualificare il fatto e poi di innescare un meccanismo investigativo capace di dare risposte tempestive ». «Già da ottobre – ha ricordato Giuliano – ci siamo resi disponibili a fare da consulenti per quanto riguarda l’assetto delle guardie giurate e per l’adeguamento tecnologico, come la videosorveglianza, che rappresentano un supporto importante al pari dei collegamenti telefonici diretti con la sala operativa della Questura ».

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