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”Si sente l’assoluto bisogno della presenza dello Stato. C’è poco da aggiungere. Lo Stato deve intervenire attraverso le sue articolazioni per porre un freno ad una camorra che ora, nell’area a nord di Napoli, sta agendo in un momento di estrema confusione al suo interno”. A parlare così è Maria Saccardo, referente del Presidio di Libera Afragola-Casoria ‘Maresciallo Gerardo D’Arminio’, all’indomani dell’uccisione di Remigio Sciarra, 52 anni, vittima di un agguato ad Afragola mentre era in auto con il figlio 11enne (illeso) e la moglie (ferita). ”Certo, sullo sfondo – aggiunge – vi sono interessi legati agli appalti Tav, ma si assiste anche ad un feroce assestamento interno per stabilire le nuove gerarchie dei gruppi mentre resta decisivo il ruolo del clan Moccia”. Saccardo cita il mercato della droga e degli appalti e annuncia che domani sarà con don Ciotti a Sessa Aurunca in un bene confiscato:’Faremo presto un’assemblea ad Afragola su legalità e sicurezza insieme con le istituzioni,il Comune’.

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