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Sono partiti presto, dalla fabbrica a Napoli est, per arrivare a Roma e regalare il calendario ‘Sulla nostra pelle’ al premier Giuseppe Conte. Una speranza, non una certezza, quella di poter incontrare il presidente del Consiglio. Eppure tre operai della Whirlpool di Napoli sono stati ricevuti a Palazzo Chigi, insieme ai rappresentanti di Articolo 1 Pierluigi Bersani e Arturo Scotto.

“E chi se l’aspettava? Non immaginavamo – sottolinea uno di loro, Francesco Petricciuolo – che nel pieno di un momento così delicato per il governo il premier ci ricevesse. Abbiamo detto a Conte che in questo momento una crisi di governo sarebbe un danno anche per noi. Significherebbe lasciare appese centinaia e centinaia di famiglie in vertenze come la nostra. Una nazione intera non può dipendere da giochi di palazzo”.

“Il presidente del Consiglio ha manifestato vicinanza e solidarietà alla nostra vertenza – racconta -, spiegandoci di essersi speso al massimo con i vertici americani dell’azienda, ma che loro non hanno voluto sapere nulla”. La rassicurazione del premier è di continuare a seguire il destino del futuro occupazionale dei 350 dipendenti della Whirlpool di Napoli, fabbrica specializzata – come gli operai – nella produzione di lavatrici di alta gamma che i vertici della multinazionale americana hanno deciso di dismettere, venendo meno a un patto di investimenti siglato nel 2018 con il governo italiano.

È dal maggio di quell’anno che gli operai hanno dato inizio a una lotta per difendere il proprio lavoro che non si ferma, nonostante la conferma dell’azienda di voler chiudere i battenti dell’insediamento produttivo nel quartiere a est di Napoli. Fino al 31 marzo gli operai riceveranno la cassa integrazione Covid, dopo non vi è alcuna certezza. Il presidio in fabbrica è quotidiano, nella speranza che qualcosa possa ancora cambiare.

A Conte hanno regalato il calendario realizzato con le immagini degli operai all’interno di quella che non è solo una fabbrica per loro, ma un posto familiare. Lo stesso calendario è stato consegnato al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. È un “monito a impegnarsi al massimo per mantenere aperto lo stabilimento di Napoli”, rimarca Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania. Anche il ministro agli Affari europei Enzo Amendola ha incontrato gli operai, e su Twitter ha rimarcato che “il nostro impegno al fianco dei lavoratori per impedire la chiusura dello stabilimento continua”.

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