X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si sta registrando un blocco della campagna di vaccinazione. E tra le motivazioni c’è una «campagna di disinformazione vergognosa, irresponsabile, incivile, emerge un movimento neo medievale».

“Siamo veramente alla stregoneria dei tempi del medioevo, le cose più stupide sconcertanti, le invenzioni più inimmaginabili- dice in diretta Fb – spero non abbia ricadute pesanti sull’obbligo di vaccinazione per i bambini. In Campania, nelle ultime ore, sono 348 i casi positivi al Covid su 16.155 test esaminati. Resta stabile l’indice di contagio che due giorni fa era pari al 2,21% e ieri al 2,15%.

Quattro le persone decedute. Negli ospedali aumentano a 18 i ricoveri nelle terapie intensive (+4) mentre calano a 268 quelli in degenza (-14) “La situazione nel nostro Paese sta sensibilmente cambiando- aggiunge De Luca- Per fortuna si comincia a pensare meno al Covid e più all’economia. Rispetto al Covid abbiamo ancora dati rassicuranti, non registriamo picchi di contagio e non abbiamo ingolfamento dei reparti ospedalieri e delle terapie intensive.

Anche l’inizio della scuola non ha portato conseguenze negative, aspettiamo un altro paio di settimane per avere un quadro ancora più chiaro”. I medici di medicina generale in Campani hanno somministrato si 450.000 dosi di vaccino contro il covid, delle quali, 30.000 con vaccinazioni domiciliari a cittadini che non avrebbero mai potuto raggiungere gli hub vaccinali, i distretti o gli studi medici.

E’ questo il primo bilancio della medicina di famiglia campana che in una nota definisce da record il numero di dosi realizzate e sottolinea il peso notevole guardando alla città di Napoli, dove i medici di medicina generale hanno inoculato 62.500 dosi e realizzato 16.000 vaccinazioni domiciliari.

“Questi dati – spiega Luigi Sparano, segretario provinciale FIMMG – ci dimostrano con chiarezza l’efficacia del lavoro dei medici di medicina generale nell’ambito dello sforzo vaccinale. Grazie alla capillarità degli studi e alla conoscenza che abbiamo dei nostri pazienti, infatti, siamo in condizione di raggiungere facilmente i cittadini e di convincerli dell’importanza di vaccinarsi.

Ma soprattutto conoscendone la storia clinica possiamo ridurre di molto la possibilità che si creino eventi avversi e abbiamo ben chiaro il quadro delle priorità ». Già oggi, in molti studi si stanno somministrando le terze dosi di vaccino per le dieci categorie di fragili individuate dalla circolare ministeriale: i medici di famiglia dovranno somministrate, solo per queste dieci categorie di fragili, circa 30.000 terze dosi. Di queste tra le 6.000 e le 8.000 saranno domiciliari.

Ovviamente, tra i pazienti, solo quelli che hanno medici di famiglia che hanno scelto di vaccinare potranno ottenere la somministrazione presso lo studio del medico di base. Dalla medicina di famiglia, insomma, viene ribadito che la vaccinazione anti Covid non può essere considerata una prestazione, erogabile da chiunque come se si trattasse di vendere un’aspirina, ma va considerata per quello che è: un’atto medico.

«ll nostro impegno è massimo – dice Corrado Calamaro (FIMMG), che avverte – il solo modo di sperare che la campagna vaccinale per la terza dose abbia successo è quello di affidarne le sorti a noi medici di famiglia. I grandi hub sono serviti allo scopo nella fase di avvio, ma ora serve un modello duttile e professionale. Un modello che si basi sulla conoscenza della popolazione e che sia proattivo nell’arruolamento dei cittadini, anche riuscendo a fare chiarezza sui tanti dubbi e sulle fake news che non mancano mai».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE