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GRANADA – NAPOLI 2 – 0

GRANADA (4-2-3-1): Silva 6, Foulquier 6, Duarte 6,5, Vallejo 5,5 (23′ German 6), Neva 6 (78′ Victor Diaz), Herrera 6,5, Gonalons 6,5 (78′ Brice), Machis 6 (70′ Puertas 5,5), Montoro 6, Kenedy 7 (70′ Soro 6) Molina 6,5. All. Martinez 7

 NAPOLI (4-3-3): Meret 6, Di Lorenzo 6, Rrahmani 5,5 , Maksimovic 5,5, Mario Rui 4, Fabian Ruiz 6, Lobotka 5 (64′ Bakayoko 6), Elmas 4, Politano 5 (46′ Zielinski 6), Osimhen 5,5 , Insigne 6. All. Gattuso 5,5

Arbitro:Sergej Karasev (RUS) 6 Guardalinee: Igor Demeshko (RUS), Maksim Gavrilin (RUS)
VAR: Vitali Meshkov (RUS) Avar: Sergej Ivanov (RUS) Quarto uomo: Vladimir Moskalev (RUS)

Marcatori: 19′ Herrera (G), 21′ Kenedy (G)

Note: Serata dalla temepratura mite. Terreno reso leggermente pesante dalla innaffiatura predisposta prima dell’inizio della gara. Ammoniti: Elmas (N), Di Lorenzo (N), Foulquier (G), Rui Silva (G), Insigne (N), Zielinski (N), Victor Diaz (G), Mario Rui (N), Brice (G). Calci d’angolo 6 a 4 per il Napoli. Recuperi: 2′ e 4′

GRANADA. I detrattori dell’allenatore azzurro, ancora una volta, si rendono interpreti del “de profundis” per il Napoli, che nonostante un’iniezione di fiducia che cercheranno di iniettarsi, tecnico e calciatori,  in questi sette giorni che mancano per la gara di ritorno, ha forse archiviato un altro capitolo di una stagione, che se da un lato può definirsi maledetta per aver, la dea bendata, voltato le spalle (infortuni e contagi ndr), è anche vero che non riesce a dare continuità alla voglia di regalare qualche gioia ai tifosi, dandosi le cosiddette botte nelle parti basse, non appena gli errori dei singoli diventano macigni insopportabili al punto da non riuscire a reagire. E’ il caso di Elmas che dopo alcuni passaggi sbagliati in avvio di partita, non è riuscito più a riprendersi terminando, nei commenti, tra i peggiori della serata: subentra una fase di sconforto, o meglio, un’incapacità di reagire, che condiziona il rendimento e soprattutto penalizza il reparto, abdicando ogni possibile speranza di rimettere in piedi, quanto meno, il risultato. Prendersela con l’allenatore è il percorso più breve per dare la croce addosso a qualcuno, ma non è, come sostengono, purtroppo, in molti, il voler difendere ad ogni costo l’operato di Gattuso, bensì l’oggettività del discorso che poggia su due fattori fondamentali, l’assenza dei titolari, che hanno raggiunto un affiatamento difficilmente riscontrabile in coloro che li sostituiscono, l’impossibilità di preparare gli schemi da adottare per gestire le contromosse da opporre all’avversario di turno, ed in ultima analisi alcuni atleti che non hanno nelle corde il tipo di gioco più utile per un Napoli d’attacco, o, per lo meno, quando ha l’obbligo di portare insidie alla porta avversaria. Uno per tutti, Lobotka, che non ha bisogno di giocare per essere in forma, non è in grado di verticalizzare il gioco, e, ad osservare bene i suoi passaggi, mostra una percentuale altissima di cessione della sfera al compagno più vicino, preferendo sempre muovere la palla per linee orizzontali! Detto questo, solo con Zielinski e Bakayoko si intravede l’impossibilità per i dirimpettai di affondare per vie centrali, riuscendo quanto meno a contrastare, e non lasciando buchi enormi, come accaduto nella prima fase del match.

Poter usufruire di due sole sostituzioni, segno evidente che nel mentre non riesci a dare respiro ad uomini che giocano ininterrottamente da mesi, non puoi nemmeno stravolgere un undici competitivo, almeno sulla carta,  inserendo giovani della primavera, non per mancanza di fiducia in costoro, ma per evitare di appesantire un passivo, che potresti (la speranza di recuperare qualcuno tra una settimana, ma non di certo gli attaccanti che possono offrirti opportunità di segnare ( Mertens e Lozano)) ancora ribaltare. Tirando le somme, il ribadire che Gattuso non riesca a dare parvenza di gioco, mi sembra voler nascondere la testa sotto la sabbia e non concedere attenuanti, che per onestà di giudizio, andrebbero poste sul piatto della bilancia, è il voler ragionare per partito preso, della serie, “non vinciamo, cambiamo!” Non è con questa idea che si riuscirà mai a programmare, e potranno sedersi in panchina anche i migliori trainer ( ADL punta sempre sugli emergenti, Italiano e Juric sembrano i papapbili a fine stagione ndr), l’immediatezza delle gioie e del raggiungimento dei trofei non troveranno spazio alle falde del Vesuvio: chi non ricorda i musi lunghi, le critiche infuocate appena fu reso ufficiale il contratto con Sarri? Lo stesso Higuain che desiderava vincere, fu preso dall’ira e iniziò a sbottare meditando anche l’addio: poi il buon Maurizio lo convinse con poche ed efficaci parole, “ti metterò in condizione di diventare capocannoniere”, l’argentino ripose fiducia e fu premiato, risultando ancora, la sua cavalcata, il tetto massimo raggiunto nel campionato italiano da un attaccante, con i suoi 36 gol. Segno evidente che bisogna dare tempo al tempo: chi immaginava questa caterva di sfortune? Chi non prova a dare una controllata tra tutte le squadre di serie A per vedere quale team conta più indisponibili? Chi può smentire la realtà che vuole, in un periodo iellato, gli appuntamenti più delicati della stagione? Contro la Juventus gli azzurri sono riusciti a vincere soprattutto per la straordinaria tenuta difensiva, così come avvenne nella gara di andata della semifinale di coppa Italia contro l’Atalanta, riuscendo a non perdere, optando per la difesa a tre che risultò altro capolavoro di Gattuso. Che poi si voglia, ancora una volta, buttare a mare le idee dell’allenatore ( ci sono, ne siamo certi….) che si provveda pure a disfare, ma che sia una ricostruzione una volta per tutte, senza lasciarsi prendere, come sempre, da facili entusiasmi, ricordando anche che molti calciatori approdati sulle coste del Tirreno, non hanno ripetuto quanto di buono fatto in altre società dove regna la calma e sono messe al bando le esagerazioni: è vero che a Napoli non si vince da tanto, ma è altrettanto vero che l’eccessiva fretta non è foriera di buone prospettive…

LA CRONACA
5′ Azione pericolosa del Granada con Molina che non riesce nella battuta vincente a pochi metri da Meret
10′ Il Napoli prova ad avere il controllo della partita con il possesso ma il Granada può essere sempre pericoloso negli spazi dopo il recupero palla. 16′ Granada molto pericoloso quando riesce a trovare un po’ di campo alle spalle della difesa del Napoli, incursione di Foulquier che costringe all’uscita Meret. 19′ il Granada lavora un buon pallone sulla trequarti destra, Kenedy mette in mezzo un buon pallone, sul secondo palo irrompe Herrera che batte Meret di testa: nell’occasione la difesa è schierata male, Di Lorenzo va sull’uomo da marcare, ma alle spalle piomba Herrera, per cui la colpa del difensore è di trovarsi tra due avversari, non potendo adempiere a controllare entrambi… 21′ il raddoppio nasce da un errore di Politano, al limite dell’area di rigore degli spagnoli, che ripartono, per vie centrali, con una transizione micidiale del Granada che velocissimo riparte, con Machis, verso la porta del Napoli, il pallone arriva a Kenedy che calcia di prima intenzione con il sinistro, Meret ancora battuto. 28′ Il Napoli prova a reagire e lo fa con Elmas che raccoglie uno scarico di Fabian e calcia di prima intenzione, la palla finisce sul fondo. 30′ Napoli vicino al gol: Mario Rui riceve a sinistra e prova a mettere un cross teso per Osimhen che non arriva sul pallone che finisce di un soffio fuori. 36′ Con l’intento di provare ad accorciare le distanze il Napoli si espone alle rapide ripartenze del Granada, ci prova ancora Molina di tacco efficacemente contrastato dalla difesa di Gattuso, ed in particolare con Maksimovic che rimpalla la conclusione acrobatica. 43′ Nuovo tentativo del Napoli dagli sviluppi di un angolo dalla destra, Di Lorenzo colpisce di testa palla ancora deviata in angolo. 47′ Il Napoli prova ad attaccare, Osimhen trova un varco e prova a calciare, palla finita sull’esterno della rete

Con gli innesti di Zielinski e Bakayoko, nonostante un baricentro più alto ed un costante possesso palla, il Napoli non riesce a creare azioni degne di nota. La prima conclusione è di Insigne (50′) che non arriva a dovere su un buon pallone di Mario Rui, calciando al volo ma colpendo malissimo la sfera. Accelera il Napoli, ancora un buon pallone questa volta per Zielinski (59′) che prova a calciare con il destro ma il pallone finisce alto, 71′ Ancora una chance per il Napoli, bel calcio di punizione di Mario Rui, Rrahmani si fionda sul pallone e colpisce di testa, palla alta da buonissima posizione, anticipando Osimhen, alle sue spalle, che avrebbe certamente depositato la palla in rete. 77′ Ennesima percussione di Zielinski: dopo aver ricevuto da Mario Rui, il centrocampista del Napoli arriva nei pressi del limite dell’area di rigore ma la sua conclusione finisce ancora alta. 87′ Ci prova improvvisamente Osimhen in girata ma il tiro è troppo debole e facilmente parato da Rui Silva. Il Granada si limita a contenere la voglia del Napoli di segnare un gol che renderebbe un po’ più agevole la gara di ritorno e una qualificazione che con il 2-0 rimediato in Spagna ora diventa davvero dura da raggiungere.

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