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Il cantante Fedez sul palco del Concertone del Primo maggio

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Dopo le accuse lanciate ieri da Fedez, “la direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista”. È quanto si legge in una nota rilasciata dopo il video pubblicato su Twitter dal rapper con la registrazione della telefonata con la Rai 24 ore prima dell’evento.

“In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che – prosegue la nota – l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli.

Le parole realmente dette sono: “Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… la Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà.” E ancora: “Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua.”

Musica e politica

Un Concertone che a metà pomeriggio ha cominciato a prendere una direzione diversa da quella della sola maratona musicale, pure parecchio corposa con oltre 40 artisti coinvolti, deviando verso lo scontro politico via social e via comunicati roventi. Protagonista contro tutti, Fedez.

E nel ruolo di tutti, da una parte la Rai, accusata di averlo sottoposto a censura preventiva, dall’altra la Lega nel mirino del cantante in particolare per le posizioni omofobe e per l’ostruzionismo al Ddl Zan. La Rai, per altro, ha prima smentito con una nota di Rai3 che successivamente Viale Mazzini ha precisato essere stata condivisa dall’ad Fabrizio Salini, poi il presidente Marcello Foa ha a sua volta spiegato in un’altra nota che quel testo non era stato sottoposto alla sua approvazione come è consuetudine.

Le accuse alla Lega

Infine Rai3 è stata messa alla berlina dallo stesso Fedez che a tarda serata ha pubblicato un video in cui riprende una telefonata con la vice direttrice di Rai3 e con i suoi collaboratori in cui si sente chiaramente la richiesta di evitare riferimenti. Oggetto del contendere, la lista di frasi omofobe con i nomi di chi le ha pronunciate (esponenti della Lega) contro i gay. Alla fine, Fedez è andato sul palco e quel monologo lo ha fatto come lo aveva preparato: “me ne assumo ogni responsabilità”, rivendicando la libertà di espressione di un artista sul palco.

Salvini, dal canto suo, aveva intimato in mattinata che non ci fossero comizi di sinistra, “Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, sarebbero fuori luogo”. Anche in questo caso, pronta la risposta di Fedez: “Vado gratis e pago i miei collaboratori che non lavorano da 1 anno”.

“Fedez è stato un grande e ha ragione. Bisogna ripartire dal lavoro, dal sostegno a chi è rimasto indietro e dai diritti di tutti”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, su Twitter commenta l’intervento del cantante ieri al Concertone del Primo Maggio.

Chi è Ilaria Capitani

Vicedirettrice di Rai Tre, rete che storicamente trasmette il Concerto del Primo maggio, Ilaria Capitani, 54 anni, è stata protagonista della telefonata con Fedez, videoregistrata dal cantante e poi pubblicata in rete.

Prima di passare all’incarico dirigenziale in Rai, Capitani era caporedattrice del Tg2: con questa qualifica ha seguito per anni Palazzo Chigi. Lo sbarco in Rai era avvenuto nel 1991, con Aldo Biscardi a Il processo del lunedì. Poi, in occasione delle Olimpiadi di Atlanta, il passaggio alla testata giornalistica sportiva. E, a ruota, gli anni alla Tgr del Lazio, per poi arrivare a condurre Cominciamo bene. Successivamente è stata alla conduzione del Tg Parlamento e di rubriche di approfondimento politico.


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