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Antonio Aiello

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Venerdì 12 marzo esce il nuovo album di Aiello, “MERIDIONALE”, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in formato cd. Stiamo sentendo tanto parlare di lui: Aiello, cosentino di origini, ma adottivo della capitale, pieno di sogni e sorrisi e, tra un po’, in gara per Sanremo 2021 nella categoria big.

Oggi, venerdì 19 febbraio, la conferenza di presentazione che lo vede visibilmente emozionato e fiero. Aiello è seduto su un divano rosso con gli occhi ed il petto gonfio di orgoglio. Parla di lui, del disco, “Meridionale”, di quella parola che “per molti è un’offesa ma per me da sempre un vanto”.

Spiega cosa lo ha spinto a cercare nelle sue origini la sua musica e parla di “contaminazione” tra la terra e l’amore.

Quell’amore viscerale che colpisce sempre Aiello, tanto da scriverci “Ora”, il pezzo che porterà alla settantunesima edizione del festival di Sanremo.

Ma andiamo con ordine parlando del disco in uscita. «È la mia prima occasione per accendere una luce buona su una terra raccontata spesso a tinte scure, è un’occasione per vederne uno dei suoi infiniti lati buoni – il mix di culture diverse che l’hanno resa unica, speciale».

In “MERIDIONALE”, Aiello racconta le proprie radici attraverso un linguaggio nuovo, frutto di una ricerca in continua evoluzione, la cui parola chiave è ‘contaminazione’, di suoni e generi.

Nelle tracce, le chitarre classiche e latine incontrano sonorità R&B e urban, il clubbing si alterna al flamenco, la musica popolare meridionale abbraccia il cantautorato italiano.

Lo stile di Aiello è un’esplorazione instancabile e appassionata e quest’album è il suo tentativo sincero di definire ancora una volta il pop alla propria maniera. Aiello è un mix di cose buone: mare, sole, abbracci, cuore, tenacia, forza. Canta di “farfalle” e di “scomposto”, due tracce all’interno del disco.

“Scomposto parla non solo della mia musica, ma proprio di me: sempre seduto male, in modo strano. E nonostante qualcuno me lo facesse notare con un pizzico di cattiveria, la mia famiglia ed i miei amici me lo dicevano amorevolmente “Antó, non sei normale” ma con quell’amore che mi faceva capire che era bello essere diversi.

Arriva il momento di Sanremo e Aiello afferma che non ha mai pensato fosse un “passaggio obbligatorio”, ci pensava si ma non lo vedeva possibile.

Eppure è li, tra i big si dice essere il più piccolo e, quando confida la stesura del brano che porterà in gara, ne parla con gli occhi lucidi: “ho realizzato che avevo delle colpe, me lo sono detto ad alta voce e ho iniziato a buttar giù tutto. Questa canzone mi è costata. Mi è costata perché ho dovuto ammettere a me stesso che anche io commetto degli errori” e quando un giornalista gli chiede “Cosa ti aspetti da Sanremo” lui con la sua solita sincerità dice “è inutile dirti che mi piacerebbe vincere. Ma è dura. Per me è già una vittoria suonare con un’ orchestra di 50 persone. Se arrivo ultimo ma ho i concerti pieni, va bene lo stesso!”

Conclude così Antonio, con un sorriso amaro di chi sa che gli manca il pubblico, le canzoni urlate, gli abbracci del pubblico.

“Il regalo più grande che può farci ora la vita è quello di tornare a suonare dal vivo”, in bocca al lupo Aiello! E lunga vita!


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