Ursula Von der Leyen
6 minuti per la letturaLa mossa dell’Unuone europea dopo la retromarcia di Trump: balletto di annunci, anche l’Europa si ferma per 90 giorni. Von der Leyen sente Draghi e avverte: «Se i negoziati non saranno soddisfacenti, faremo scattare le nostre misure contro gli Usa»
Dazi, una partita a ping pong. La palla dopo l’annuncio del Presidente degli Stati Uniti , Donald Trump, della sospensione per tre mesi, è tornata alla Commissione Ue che ha congelato le tariffe per lo stesso periodo. E immediata è partita la corsa al rialzo delle Borse europee che le restrizioni americane avevano asfaltato. Anche se Bruxelles è ben consapevole che la partita non finisce qui, anzi è solo all’inizio e di colpi di scena ne potrebbero arrivare ancora molti. I dazi su acciaio, alluminio e auto in ogni caso restano invariati, come ha reso noto il ministro del Commercio Usa, Howard Lutnick.
La Commissione Ue ha tirato comunque un sospiro di sollievo per una trattativa dai tempi dilatati. Trump sembra anche aver addolcito i toni con l’Europa e gli altri Paesi che hanno chiesto di negoziare, la lista nera si restringe e al top resta la Cina (dazi confermati al 145%) che sembra proseguire con la strategia del muro contro muro. “Guardate, – ha dichiarato il presidente degli Usa – per anni siamo stati derubati e sfruttati dalla Cina e da altri, a dire il vero, ma la Cina è quella principale”. A spingere il presidente a più miti consigli potrebbero essere stati non tanto i muscoli mostrati dall’Europa e da altri Paesi quanto gli effetti sulle Borse dell’annuncio a sorpresa della sospensione dei dazi che ha fatto impennare i listini.
Con sospetti che la mossa possa essere stata architettata ad arte. Il deputato democratico, Adam Schiff, ha chiesto al Congresso di indagare se il presidente Donald Trump abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato. Prima l’invito ad acquistare le azioni, poi la sospensione delle nuove tariffe per 90 giorni. In ogni caso l’effetto per la Ue è positivo. E la Commissione ha risposto con toni distensivi anche se fermi. Perché la reazione tornerà a farsi dura se Washington dovesse nuovamente sparigliare le carte.
‘Vogliamo dare una possibilità ai negoziati – ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – mentre completiamo l’adozione delle contromisure dell’Ue, che hanno ricevuto un forte sostegno da parte dei nostri Stati membri, le sospendiamo per 90 giorni. Se i negoziati non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure”. La sospensione degli aumenti tariffari è stata definita un “passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”. L’Unione europea guarda però anche all’allargamento dei mercati. A partire da “un regolare coordinamento con partner e alleati fidati come il Canada”. La presidente della Commissione ha ribadito infatti il forte impegno Ue “per un commercio aperto e prevedibile” e ha espresso la sua determinazione a lavorare a stretto contatto con il Canada “per riformare il sistema
commerciale, anche attraverso una cooperazione rafforzata con i Paesi dell’Accordo globale e progressivo per il partenariato trans-pacifico”. Si guarda anche agli Emirati Uniti con i quali la Commissione ha concordato di avviare negoziati per un accordo di libero scambio. E presto il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà negli Emirati per porre le basi di una trattativa.
Negoziati “costruttivi” con gli Stati Uniti dunque ma senza perdere d’occhio altre opportunità commerciali.
Von der Leyen ha tenuto poi a sottolineare l’unità della Ue ricordando che le contro misure decise hanno ottenuto il sostegno di tutti gli Stati europei. Una sola eccezione, l’Ungheria che ieri ha rivendicato la validità della decisione. Negoziare è dunque la parola d’ordine, Non ci sono in agenda incontri ufficiali, ma su X Sefcovic ha reso noto che ci sono nuovi contatti tra la Ue e gli Stati Uniti per proseguire i negoziati: “Un’altra chiamata con il segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il rappresentante al Commercio, Jamieson Greer, mentre ci prepariamo a sospendere le contromisure dell’Ue e ad avviare negoziati significativi. La comunicazione costante e gli aggiornamenti quotidiani ci permettono di andare avanti”.
In Italia il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su X ha commentato: “Bene sospendere subito le contromisure tariffarie europee. Questa è la linea che avevo chiesto, a nome del Governo italiano, alla riunione di lunedì scorso a Lussemburgo. E’ importante continuare il negoziato con gli Usa per ricercare soluzioni convenienti per tutti. I dazi non fanno bene a nessuno, non vogliamo una guerra commerciale con gli Usa”. Il vice premier ha ricordato la scelta del Governo italiano, sin da primo momento, di un approccio finalizzato a non favorire una guerra commerciale che “danneggerebbe cittadini e mercati americani, europei e di tutto il mondo”.
Tajani comunque intensifica gli impegni per rafforzare le esportazioni e raggiungere così quota 700 miliardi entro la fine della legislatura. Il ministro degli Esteri è volato in India e Giappone, Paesi con i quali si stanno consolidando le relazioni commerciali. In India, in particolare, con la Via del Cotone ( in alternativa alla Via della Seta) si intende realizzare un corridoio economico logistico tra India, Medio Oriente ed Europa. L’attenzione nei confronti dell’India è forte e lo conferma il fatto che sia indicato tra i Paesi al alto potenziale nel “Piano d’azione” per l’export italiano.
L’India, mercato in crescita, si affianca a Canada e Algeria dove Tajani è stato già nei mesi scorsi.
La diversificazione è uno dei punti fermi dell’azione dell’esecutivo anche se il mercato americano resta in ogni caso strategico, secondo sbocco per le produzioni Made in Italy. La linea di dazi zero per zero è quella che terrà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel confronto con il Tycoon in programma il 17 aprile.
L’effetto dello stop alle misure reciproche ha rinvigorito i listini, ma ha anche rafforzato l’euro sul dollaro. E questo rischia di appesantire comunque le esportazioni europee che diventano meno competitive sul mercato statunitense.
Per il momento le reazioni del mondo produttivo sono state favorevoli, anche se restano le incertezze. Uno dei settori sugli scudi è l’agroalimentare. Per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, è positiva la sospensione dei dazi, ma la richiesta è che “ora la diplomazia Ue lavori per cancellarli definitivamente. Favorire la possibilità che le nostre due economie possano viaggiare insieme nell’interesse dei nostri cittadini”.
“La sospensione dei dazi è un passo nella giusta direzione, ma resta solo un primo spiraglio di luce – ha dichiarato la presidente di Federvini, Micaela Pallini – le nostre imprese hanno bisogno di regole certe e durature, che eliminino le barriere commerciali e favoriscano una reale apertura dei mercati”. Per Federvini anche un’aliquota al 10% “non rappresenta una condizione sostenibile né auspicabile per il futuro”.
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