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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio

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Costringere in casa le opposizioni politiche, sindacali e sociali a misurarsi con i problemi veri e le soluzioni realistiche. Fuori casa confrontarsi sul nuovo patto europeo con la consapevolezza che l’ortodossia tedesca sbagliata è vulnerabile perché espressione di un Paese meno credibile. Se la sfida dell’Europa è la crescita, nessuno può accettare la corda al collo che la impedisce. Giorgia Meloni se segue il metodo del Pnrr e si presenta al tavolo internazionale delle negoziazioni con alle spalle un Paese pacificato e solidale avrà voce in capitolo e seguito. Saranno gli altri attraversati da una grande instabilità a spaventarsi e a tenerne conto.

L’EUROPA è attraversata da questo andirivieni di successi dei populisti che determina in casa nostra subito forti spinte nella maggioranza di Destra al governo per la radicalizzazione delle sue posizioni. L’ultimo caso è venuto dal risultato delle elezioni olandesi, e facendo minestroni dove si mettono insieme Sud e Nord del mondo, Paesi agricoli falliti con economie finanziarie, non manca neppure chi cumula il risultato delle urne argentine con quelle olandesi. Scatta inevitabilmente, non solo dentro la Lega, ma anche dentro Forza Italia e Fratelli d’Italia, la corrente di pressione di chi vuole incoraggiare un reflusso verso il conservatorismo estremo.

Questo per Giorgia Meloni sarebbe l’errore fondamentale. Proprio il caso olandese dimostra che il populismo è un fuoco di paglia che raccoglie il consenso immediato di chi non sa che cosa fare per costruire il futuro. Di chi crede che basta rovesciare il tavolo e tutto si risolve. Invece questo è proprio il momento in cui il tavolo non si può rovesciare. Vince chi ha il coraggio di fare passare questa ondata che riflette la stessa logica dei grillini italiani che ha ispirato un’esperienza di governo che sappiamo bene come è andata a finire. Vince chi riesce a fare le cose scegliendo i provvedimenti giusti e ricostruendo una dialettica positiva con la parte razionale delle opposizioni che è più nel Paese che nel parlamento. È ovvio che per fare tutte queste cose qui chi ci governa deve tenere assolutamente sotto controllo una serie di teste calde o vuote.

Questa è per Giorgia Meloni la sua battaglia fondamentale perché per il Parlamento europeo l’elettorato populista non va a votare o è comunque meno motivato ad andare a votare e l’equilibrio finale alla fine ruoterà intorno alla formula Ursula. Va seguito il metodo adottato con il Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr) fatto di estrema razionalità che ha tolto l’acqua in cui naviga il populismo sia perché Fitto ha fatto sbarramento sia perché le regole europee generali inquadravano il problema e le soluzioni possibili. Non lasciavano spazio a contorcimenti irrealistici o rovesciamenti di tavoli. Questo metodo va usato in casa per costringere le opposizioni politiche, sindacali e sociali, partendo da queste ultime, a misurarsi con i problemi veri e le soluzioni realistiche. Questo metodo va usato fuori casa per confrontarsi seriamente sul nuovo patto di stabilità e crescita europeo avendo la consapevolezza che l’ortodossia tedesca è sbagliata per i tempi che stiamo vivendo, ma è anche meno forte perché espressione di un Paese meno credibile.

La Germania è stata presa con le mani nella marmellata e le bozze che i tecnici preparano con norme che sanciscono sbarramenti al 3% sul deficit/Pil indipendentemente dagli shock economici sono fuori dalla storia e dalla realtà. Di fronte a simili scempiaggini deve essere la politica a fare cambiare direzione perché con una norma del genere non è che salta l’Italia, ma l’Europa. Tutti dovranno dire che non si può fare perché nessun governo francese, spagnolo, portoghese, italiano e perfino tedesco può presentarsi davanti al suo popolo e affermare “l’Europa ha deciso di farci fuori e noi ci siamo dovuti piegare”.

Se la sfida della nuova Europa è la crescita e non può essere altrimenti, nessuno può accettare la corda al collo che la impedisce. Giorgia Meloni se segue il metodo del Pnrr e si presenta al tavolo internazionale delle negoziazioni con alle spalle un Paese pacificato e solidale avrà voce in capitolo e seguito. Saranno gli altri Paesi europei attraversati da una grande instabilità a spaventarsi e a tenerne conto. Mantenere la rotta salda del conservatorismo moderno e tenere il punto su crescita e investimenti può fare la differenza.


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