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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky

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AL G20 in Indonesia ci sarà anche Putin; in una conversazione con il Presidente indonesiano Joko Widodo, Putin ha confermato la sua partecipazione. Il Governo indonesiano ha anche invitato, come osservatore, il Presidente ucraino Zelensky. L’appuntamento, tuttavia, è a novembre, e di qui ad allora può succedere di tutto.

Certamente, Zelensky ha più volte detto di voler incontrare Putin, ma al Cremlino non c’è interesse a questo appuntamento. La strategia del presidente russo è chiara: se incontro ci ha da essere, deve avvenire da una posizione di forza, con un’Ucraina bombardata e domata, non prima. Talché l’incontro non sarebbe che una resa di Zelensky. Il presidente dell’Ucraina si è mostrato molto abile in una “guerra parallela”, quella che si dipana nei giornali e nelle TV.

In quest’ottica mediatica, e visto che Putin rifiuta un incontro faccia a faccia, forse Zelensky potrebbe allora mandargli una lettera, una lettera aperta che potrebbe suonare così:

A Vladimir Putin Presidente della Federazione Russa

Signor Presidente, Come avrebbe detto Talleyrand, la vostra invasione del mio Paese, “è peggio di un crimine, è un errore”. Molti anni fa, il 25 settembre del 2001 (dieci anni dopo la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina), lei pronunciò un discorso a Berlino, al Bundestag, discorso che fu lungamente applaudito dai parlamentari: «La Russia è una nazione europea amica… Una pace stabile per il continente è una meta fondamentale per la nostra nazione… Diritti e libertà democratiche sono la chiave delle nostre politiche interne». Allora lei aveva 48 anni. Quest’anno ne compirà 70, e sembra che «Una pace stabile per il continente» non sia più il suo obiettivo. Perché?

Perché lei teme che la sicurezza della Russia sarebbe minacciata se l’Ucraina venisse a far parte dell’Unione europea e/o della NATO. Ma la NATO è un’alleanza puramente difensiva. Nessuno vuole invadere la Russia come lei ha invaso l’Ucraina. Le nazioni baltiche si unirono alla NATO perché avevano paura della Russia, e lei ha appena confermato che queste paure avevano un solido fondamento. La sua guerra contro di noi è un errore perché ha rafforzato la nozione che la Russia non è «una nazione europea amica».

Se lei voleva impedire che la NATO si allargasse verso di noi, tutto quello che ha ottenuto è di avere altre due nazioni sulla soglia della Russia – Svezia e Finlandia – apprestarsi ad aderire alla alleanza del Nord-Atlantico.

La sua guerra contro di noi è un errore perché ha distrutto, nella sfera economica, la nozione che la Russia possa essere un partner affidabile per scambi e investimenti; scambi e investimenti che sono e saranno necessari perché la sua economia possa risollevarsi dal baratro in cui è caduta. Ma la sua guerra è anche un crimine. Non solo per i massacri, gli stupri, le uccisioni di civili inermi e le devastazioni inflitte nei confronti di obiettivi non-militari. È un crimine perché ha seminato odio. Voi non avrete mai l’Ucraina. Potete occuparci, ma non ci schiaccerete mai. La Russia è diventata un paria nel concerto delle nazioni, e la vostra invasione rimarrà sempre, negli occhi del mondo, un costante testimone della brutalità delle vostre azioni.

Volodymyr Zelensky


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