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Terrore e distruzione nella Striscia di Gaza

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Dall’attacco di Hamas alla reazione di Israele, escalation della tensione in Medio Oriente

Gli assassini di Hamas hanno colpito nel cuore quanti in questi anni hanno coltivato l’idea che la ragione in fine avrebbe prevalso facendo del Mediterraneo un lago di pace.

L’EQUILIBRIO PERDUTO

In tutta la sua brutale violenza i terroristi stragisti di Hamas, che combattono con le armi di casa e nel contempo con centinaia di razzi forniti da assassini altrettanto feroci, hanno richiamato tutti noi all’evidenza che la democrazia sta oggi sui bastioni di un mondo che invece vede dilagare governi autoritari e liberticidi, con rimbalzi che perfino nella nostra stessa Europa spingono a posizioni estreme, rendendo appetibili posizioni che sembrano voler cancellare il passato di dittatura e guerra che pure ha devastato il nostro continente solo una generazione fa.

L’esplosione delle tubature di odio, cumulate sotto pressione crescente, nei condomini di disperazione di Gaza riattivano la necessità di ritrovare una dimensione globale alla ricerca di un equilibrio che sembra perduto. Non dimentichiamo che fra le cause della guerra mondiale vissuta dalla generazione di mio padre, fu proprio l’atteggiamento fragile e remissivo della Società delle Nazioni contro dittatori che addestravano la propria arroganza nella presunta debolezza delle democrazie.

FARSI CARICO DEL GLOBAL SOUTH

È tempo di dimostrare a tutti noi che invece le democrazie sono forti e capaci di resistere all’attacco portato da un Global South, di cui comunque farsi carico per non lasciarlo nelle mani di ogni estremismo. Bisogna però che sia chiaro che è giunto il tempo per le democrazie di ritrovare i valori fondanti del nostro vivere comune in pace.

Contro la violenza inaudita e banalizzata di questi giorni, bisogna far valere i valori della democrazia, così limpidamente definita nella nostra Carta costituzionale, nata proprio dal rifiuto di quella violenza e, forti dei nostro valori, tenere aperta ogni via per portare il Mediterraneo – quel piccolo mare che altro non è che l’1 per cento delle acque del mondo, ma su cui passa il 37 per cento di tutti i traffici del mondo – al centro di una nuova iniziativa di pace che parli al Sud del Mondo a partire dal nostro Sud, oggi più che mai lancia d’Europa dentro e al centro di questo Mediterraneo tormentato.


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