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All’indomani della missione lampo a Lampedusa di Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen che ha annunciato un nuovo piano d’azione della Commissione europea, articolato in 10 punti, per contrastare l’emergenza migranti, il Consiglio dei ministri ha varato la stretta sulla gestione dei flussi migratori anticipata venerdì sera dal capo del governo con un video. Un primo intervento, cui seguiranno altre misure che arriveranno la prossima settimana sul tavolo di Palazzo Chigi.

Il primo atto, intanto, allunga fino a 18 mesi il termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) di chi entra illegalmente in Italia: si parte con 6 mesi, prorogabili per altri 12, per un totale, appunto, di 18. «Quindi – ha detto la premier illustrando le misure ai ministri – tutto il tempo necessario non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale. Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi».

Da qui il mandato al ministero della Difesa per la costruzione il più velocemente possibile di nuove strutture che verranno realizzate «in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili». «Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane», ha assicurato la premier. Le due proposte saranno inserite nel decreto Sud, che non è ancora stato bollinato per renderle immediatamente efficaci».

Il prossimo Consiglio dei ministri affronterà la questione dei minori non accompagnati. L’obiettivo, ha spiegato Meloni, «è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Non solo eludendo le norme sull’immigrazione, ma anche a discapito di chi minore lo è veramente». Sono poi previsti canali differenziati per donne, bambini e under 14, «ai quali sarà garantita ogni tutela».

La premier ha sottolineato la compattezza del governo sulla strategia per fronteggiare l’emergenza migratoria: la stretta varata in Cdm, ha affermato, «conferma che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni» – un racconto per molti cristallizzato nelle foto di Meloni e von der Leyen a Lampedusa “contro” Salvini e Le Pen a Pontida -. Sul fronte europeo ha evidenziato il valore «simbolico» della visita del capo dell’esecutivo Ue a Lampedusa: «La presenza dell’Europa ai confini più esposti all’immigrazione illegale di massa sottolinea che quelli di Lampedusa non sono solo confini italiani ma anche europei».

Ora, ha detto, «il governo seguirà con grande attenzione, passo dopo passo, gli impegni che l’Europa si è assunta con l’Italia, a partire dall’impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia». Intanto al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre chiederà agli altri Stati membri «di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa».

Certo Meloni ha tutt’altro che apprezzato la lettera inviata dall’Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, al collegaOlivér Várhelyi, responsabile per le Politiche di vicinato, in cui si faceva portavoce dell’ “incomprensione” di alcuni Stati membri per la scelta della presidente della Commissione europea di stringere un patto sulle migrazioni con la Tunisia. Tanto meno le sono scivolate addosso le critiche delle opposizioni, con in testa Elly Schlein, la leader del Pd che ieri ha presentato un pacchetto di contrapposte – in 7 punti – sui migranti.

E li ha messi entrambi nel mirino, considerandoli come i “sabotatori” che «remano contro e fanno di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti» sulla questione migratoria. «In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa», ha affermato.

Subito dopo il Cdm il presidente del Consiglio è partito per New York per partecipare alla 78esima assemblea delle Nazioni Unite; mercoledì prenderà la parola di fronte alla platea del Palazzo di Vetro, ma uno degli appuntamenti centrali della missione sarà l’incontro con il segretario generale Antonio Guterres, cui dovrebbe chiedere un “piano Onu” per l’Africa mirato a rafforzare l’azione internazionale nei paesi di partenza e di transito dei migranti illegali. E anche per affiancare l’italiano Piano Mattei. Ma in questa chiave si starebbe lavorando anche ad altri bilaterali, con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan come con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.


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