X
<
>

La Camera dei Deputati

Condividi:
5 minuti per la lettura

Aveva ragione chi sosteneva che certi provvedimenti andavano fatti “ora o mai più” e in alcuni casi bisognava forzare. Ora che Montecitorio ha chiuso i battenti è calato il sipario sui cosiddetti “temi etici” e riforma del fisco.

Accantonato il disegno di legge Zan, che prevede tra l’altro l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni di genere. Torna per il momento nei cassetti anche la riforma dell’ergastolo ostativa, per il quale la Corte costituzionale aveva dato sei mesi di tempo al Parlamento per approvare una legge.

Sono temi apparentemente marginali che però incidono più di altri sulla vita delle persone. E ora, come nel gioco dell’oca, si tornerà alla casella di partenza. L’Aula riaprirà il 13 settembre, mentre il Senato, in ferie già dalla settimana scorsa, riaprirà il 6 settembre.

NIENTE VACANZE, C’È LA CAMPAGNIA ELETTORALE

Per la maggior parte dei parlamentari non saranno comunque vere vacanze. La pausa coincide con la campagna elettorale, incontri, comizi, riunioni, dibattiti, interventi sui social. Al 25 settembre non manca molto, deputati e senatori si sono presi se non altro la briga di definire quei passaggi che blindano l’attuazione del Recovery plan, un impegno preso al momento dello scioglimento delle Camere. Ieri Montecitorio ha approvato il provvedimento sulla giustizia tributaria, parte integrante dell’agenda europea e degli adempimenti legati al Pnrr.

In teoria, volendo, si poteva fare molto di più. Mai come in queste settimane il governo ha lavoro sodo e senza intoppi. Affari correnti, non rinviabili, nodi che in altri tempi la litigiosa maggioranza naufragata a fine luglio avrebbe sciolto molto più lentamente

LA PAURA DEL VOTO SUI TEMI ETICI

Ha prevalso tra i partiti il timore che un sì o un no ad altri disegni di legge lasciati in sospeso avrebbe potuto essere giocato in campagna elettorale. Una sorta di surplace in cui ognuno diffidava dell’altro senza muovere le pedine. Risultato: tutto o quasi fermo. I veti incrociati degli ultimi giorni hanno prevalso. Per trovare una quadra si dovrà aspettare la prossima legislatura.

I temi etici, innanzitutto, quelli più divisivi: ergastolo ostativo, l’equo compenso alla delega fiscale. Rimangono in stand-by al Senato, dopo aver passato il vaglio di Montecitorio, temi che influiscono direttamente e più di altri sulla vita dei cittadini.

Riforma del fisco di cui si parla da sempre e per le quali si era trovata una prima intesa. Che vuol dire intervenire sulla ridotta capacità retributiva del nostro sistema, sull trattamento difforme dei redditi da capitale, sull’evasione di massa, il tallone d’Achille del nostro Paese, connesso al “nero”, riciclaggio e criminalità.

Va da sé che senza i decreti attuativi il disegno di legge di revisione fiscale non avrebbe comunque fatto molta strada, Era il tratto iniziale di un percorso costellato di veti incrociati ; riforma di catasto, Iva, gettito Irpef. Tutti temi di primaria importanza che per un bel po’ torneranno in soffitta. Tutto da rifare, insomma.

FISCO E TEMI ETICI: SPIRAGLIO IL 6 SETTEMBRE

C’è da dire, ad onor del vero, che la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha lasciato aperto uno spiraglio, ipotizzando che il 6 settembre quando si convocherà per il Dl Aiuti bis, si potrebbe trovare uno spazio anche per qualcuno di questi provvedimenti. La possibilità teorica ci sarebbe ma non ci crede nessuno. Montecitorio, tra l’altro, si prepara alla XIX Legislatura senza avere un nuovo Regolamento interno. In virtù del taglio dei parlamentari era stato definito “indispensabile” . L’iter del provvedimento era stato già avviato e avrebbe dovuto procedere di pari passo con quello del Senato ma alla Camera non si è riusciti a portarlo a termine.

La Camera chiude e un minuto dopo sono ricominciati i litigi, soprattutto sui temi etici fortemente penalizzati da questo Parlamento. Per il Ddl Zan, in caso di vittoria alle elezioni del trio Meloni-Salvini-Berlusconi si potrebbe trattare di una bocciatura definitiva. Il provvedimento si è infatti arenato al Senato dopo l’ok della Camera in prima lettura e a niente è valso il pressing del centrosinistra contro il muro compatto del centrodestra.

FISCO E TEMI ETICI: DDL ZAN RINVIATO A TEMPO INDETERMINATO

Alessandro Zan, che ha detto il suo nome al disegno di legge, si era consolato perché alla sua legge si faceva esplicito riferimento esplicito nell’accordo tra Partito Democratico e Azione/+Europa. “Riflette la visione di un Paese che deve stare tra i più avanzati d’Europa non al guinzaglio di Orban e Putin”, aveva commentato prima che Carlo Calenda facesse saltare il banco.

Declinare certi diritti nel programma di coalizione comporta un prezzo che non sempre le coalizioni legate al centrosinistra vogliono pagare. Prevale su certi temi che creano problemi con l’elettorato cattolico la linea del basso profilo. Una linea che finora non ha pagato. Al contrario, Giorgia Meloni, leader di Fdi, su questi temi non affatto timida e ci sta costruendo la sua campagna elettorale: «Ius soli, ddl Zan, sbarchi e tasse, che chiede: «Teniamo la sinistra lontana dal governo della nazione».

FISCO E TEMI ETICI: STESSO DESTINO PER LO IUS SCHOLAE

Stesso destino per lo Ius scholae, che si era invece arenato alla Camera. Idem per il l fine vita, e questo nonostante la sentenza del 2019 della Corte costituzionale che ha chiesto al Parlamento di colmare il vuoto normativo, dopo essersi pronunciata sul caso di Marco Cappato, processato e poi assolto per avere aiutato Dj Fabo a morire. Il Ddl che di fatto introdurrebbe l’eutanasia in Italia, dopo aver incassato l’ok della Camera, non è mai stato preso in considerazione in Senato. In compenso Il Parlamento, prima di far calare il sipario, ieri ha dato il via libera al ddl per le celebrazioni dell’8° centenario di San Francesco, Santo patrono. Viva l’Italia, viva il Parroco.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE