X
<
>

Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani

Condividi:
3 minuti per la lettura

Nelle chat dei parlamentari c’è molta preoccupazione. Alcuni ipotizzano persino una mozione di sfiducia. Il ribelle è lui, stavolta, Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, che non è ambientalista in senso stretto.

Infatti parlando dal palco dei renziani di Italia Viva, ha fatto partire, dicono, un missile di enormi proporzioni contro il governo. Soltanto lo sganciamento di una bombetta o qualcosa di molto più forte contro il governo di Mario Draghi? Nessuno osa infierire contro il responsabile del dicastero che per i 5stelle racchiude il sacro Graal. L’essenza della vita, insomma.

Accade invece che dalla tribuna del movimento renziano il ministro si è messo a tuonare contro l’ecologismo grillino. “Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici: loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Sono parte del problema”.

Ma il ministro, per raccontarla per intero, ha fatto qualcosa di più. Ha rilanciato il nucleare di “quarta generazione”, un cavallo di battaglia per Beppe Grillo da almeno qualche decennio.

E’ un altro passo verso la disfatta ideologica dei 5Stelle? Per ora, Giuseppe Conte, capo indiscusso dei 5stelle, ha chiesto “un chiarimento sui progetti e le politiche per l’ambiente e la transizione ecologica, anche alla luce delle recenti dichiarazioni pronunciate a un evento organizzato da Italia Viva”.  Comunque per Conte le parole del ministro sono state “infelici”.

Nessuna condanna, “discuteremo di tutto, anche di nucleare”. Conte ha quindi tracciato un profilo positivo del movimento ambientalista, parlando a margine della presentazione della lista di Virginia Raggi a San Basilio. Che poi ha avvertito: “Sul nucleare bisogna tenere conto dei referendum che ci sono stati. Lo strumento del nucleare è non inclusivo, non democratico ed ha un problema di sicurezza”.

Il resto della ciurma pentastellata è rimasto in silenzio. Soltanto Di Battista ha attaccato con veemenza. Mentre Cingolani viene difeso da un renziano doc. “Bene che Conte chieda un incontro a Cingolani. Speriamo che il ministro gli porti le slides mostrate agli studenti della scuola di formazione di Italia Viva e che Conte abbia la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di rifletterci sopra”. Per il resto nessun terremoto nella maggioranza: Forza Italia, qualche segno di nervosismo, nonché da Leu, da frange del Pd e da Pecoraro Scanio.

Ma il governo va avanti, ha detto Mario Draghi durante la conferenza stampa dell’altro giorno, mentre cresce la fiducia delle imprese in tutto il Paese. La fiducia delle imprese-è stato riferito al Forum Ambrosetti di Cernobbio – è ai massimi degli ultimi anni. “Siamo in un’era geologica diversa, un’accelerazione di ottimismo simile non l’avevamo mai registrata prima”, riferiscono i vertici delle principali società attive in Italia. Soltanto l’affaire dell’Afghanistan preoccupa sullo scacchiere mondiale. Nell’incontro dell’altra sera a Marsiglia, tra il presidente francese, Emmanuel Macron e l’italiano Draghi, è stato sancito un patto. A conferma dell’asse tra Roma e Parigi i francesi sono orientati ad appoggiare la proposta italiana di un G20 ad hoc, da tenere successivamente all’assemblea delle Nazioni Unite.

Nel colloquio, durato fin oltre la mezzanotte quando era previsto che terminasse dopo appena un paio d’ore, si è parlato molto di Kabul, Macron è come sempre sensibile a quest’area. Quel che è successo nelle ultime settimane in Afghanistan per Draghi deve rappresentare un monito. Perché se l’Unione europea ha fatto un lavoro apprezzabile per chi voleva scappare dal regime talebano, ma sull’accoglienza la Ue si è dimostrata ancora una volta fragile. Ed ha citato i casi di alcuni Paesi che si sono sfilati “fin dal primo giorno, con l’attentato, con i morti lì, hanno detto di non volere rifugiati afghani”. “Come si fa? Non va bene”. Ma se la Ue è stata abbastanza assente, chiaramente dovrà organizzarsi, “non è pensabile che rimanga così”.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE