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Carlo Calenda

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Giuseppe Benedetto, il presidente della Fondazione Luigi Einaudi che è un fior di galantuomo, pur consapevole che in un’Italia dove le alleanze sono sempre contro qualcuno, è comunque deluso dalla decisione di Carlo Calenda di mettersi sotto l’ala del Partito Democratico: “Poteva costruire un terzo polo liberale” dice in un’intervista a Paolo Bracalini su Il Giornale, “invece ha preferito qualche seggio”. Giuseppe Benedetto non ha tenuto conto della natura propria di Calenda, ovvero quella dell’idealista. Nell’accezione propria dell’idea-lista, ossia, colui il quale ha solo l’idea della lista.


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