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La squadra della Earth Automations di Cosenza

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Le start-up italiane, con le “prime della classe” del Sud, vanno in cattedra in Germania sui modello innovativo italiano di produzione del cibo e agricoltura sostenibile. Nella Sesta Settimana della Cucina Italiana nel mondo, conclusasi ieri e promossa dal Ministero degli Affari Esteri, gli investitori, gli incubatori e gli acceleratori d’impresa tedeschi, grazie alla collaborazione del Future Food Institute – FFI- con le ambasciate italiane all’estero per promuovere la dieta mediterranea e l’innovazione sostenibile del Sistema Paese, sono “andati a lezione” nella sede diplomatica di Berlino, lo scorso 25 novembre, da nove start-up italiane, di cui tre eccellenze del Mezzogiorno.

Le aziende campane Service Biotech e Enismaro e la calabrese Earth Automations di Cosenza, sono sbarcate a Berlino, hub europeo dell’innovazione nel cibo, dopo aver vinto a Brindisi il bando Bravo Innovation Hub Agrifood, il programma di accelerazione promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) nell’ambito del PON Imprese e Competitività, realizzato da Invitalia con FFI.

Le tre aziende sono state selezionate per i progetti “ad alto potenziale”, ha sottolineato la presidente di FFI, Sara Roversi, testimoni di “una innovazione che si manifesta in soluzioni tecnologiche nate per rendere le filiere sempre più sostenibili e sicure, ma che viene riscoperta anche nelle pratiche agricole pionieristiche o nel concetto di “ospitalità”, di cura, che caratterizza il “fare” italiano. Enismaro, società di cui Isabella D’addeo, classe 1996 è una delle co-fondatrici, è una piattaforma che aggiorna, rendendole consultabili, le principali caratteristiche di un prodotto agroalimentare, garantendone la qualità lungo tutta la filiera produttiva.

La Service Biotech di Salvatore Del Prete ha realizzato il materiale innovativo BBM, a base biologica, composto da scarti vegetali provenienti dall’agroindustria e da funghi, rivestito di bioplastica, a basso costo e completamente riciclabile, utilizzabile dal packaging per prodotti agroalimentari all’edilizia. Mentre l’azienda calabrese Earth Automations a Berlino ha portato a casa un doppio asso. Presentando, come le altre start-up, il “pitch” (il progetto) sul suo robot innovativo per l’agricoltura DooD, basato sull’intelligenza artificiale, è stata anche scelta da investitori e imprenditori per sedere al tavolo di confronto sui temi della sostenibilità e dell’open innovation in mezzo a giganti come Illy, Mercato Metropolitano, Barilla, Sammontana, Planet Farms o Horta.h.

L’azienda di Cosenza: il sogno è crescere, specie con laureate calabresi
Fondata nel 2017 da due under trenta, Enrico Abbati e Fausto Quintieri, e un under 40, Luigi Longo, la start-up calabrese Earth Automations sviluppa il robot DooD, una macchina per l’agricoltura progettata secondo i principi dell’Agricoltura 4.0, che può essere controllata a distanza: riconosce l’ambiente, reagendo a seconda delle situazioni; impara dall’esperienza, ottimizzando la forza lavoro e migliorando la sicurezza dell’operatore con riduzione dei costi; garantisce minor impatto ambientale nell’uso delle risorse naturali.

Da quando si è affacciata sul mercato, nel 2020, ha vinto il Premio Innovazione all’EIMA 2020/2021, l’importante Esposizione Internazionale del settore e ha conquistato il Galileo Master Italia ESA – ASI. Lo scorso 11 novembre, a Cosenza, suo il premio Internet Governance Forum Italia 2021, “Top of the PID – IGF 2021”, promosso dai Punti Innovazione Digitale delle Camere di commercio d’Italia e da Unioncamere.

I tre fondatori – un economista, un informatico e un ingegnere – hanno due sogni: “Abbattere gli sprechi alimentari e riuscire a incentivare l’agricoltura a kilometro zero in Calabria e al Sud. E crescere arrivando a 20 dipendenti entro il 2023, assumendo sul territorio matematici, ingegneri informatici e meccanici, esperti di marketing. Specialmente donne: sono preparate e reagiscono meglio ai fallimenti”.


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