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La Polizia a Milano

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TELEGIORNALI, siti internet di quotidiani nazionali e non, giornali radio, tutti o quasi hanno “aperture” con titoloni sull’operazione  “I Guerrieri” della Digos di Milano su disposizione della Procura del capoluogo lombardo che ha ordinato perquisizioni in varie parti d’Italia, nei confronti di otto persone che dicevano e scrivevano stronzate su una chat Telegram denominata “I Guerrieri” che sono state (nessun arrestato) denunciate per istigazione a delinquere aggravata, perché si stavano preparando, secondo gli investigatori, ad organizzare violenze ed aggressioni alla manifestazione “No Green Pass” a Roma prevista per l’ 11 e 12 settembre prossimo.

Insomma si tratta di otto “scappati di casa”, “No Vax”, che su quella chat scrivevano di tutto e di più pianificando, o meglio annunciando, “operazioni” di guerriglia urbana per quella manifestazione. E durante le perquisizioni nelle case e negli uffici degli otto indagati sono state sequestrate delle “armi”, una sciabola, un manganello, un tirapugni, qualche coltello, ma niente armi od esplosivi, altro che “guerrieri” svegliati dal loro sonno ieri mattina alle 8 quando si sono presentati i poliziotti con tanto di decreto di perquisizione della Procura di Milano che ha coordinato le indagini della Digos e della Polizia Postale per individuare gli otto “guerrieri” che a parole dovevano scatenare una guerriglia per la manifestazione “No Green Pass” prevista a Roma nei prossimi giorni. 

Gli 8 indagati, tutti incensurati, tranne uno con un piccolo precedente giudiziario, hanno un’età compresa tra i 46 ed i 52 anni, tranne uno di 33. Uno è un dipendente di un grande magazzino che è in cassa integrazione, un altro è un operaio di una grande azienda di ristorazione, un altro è un custode, un altro è un disoccupato che in passato aveva frequentato gli ambienti indipendentisti veneti dei “serenissimi” a cui, sempre in passato, gli era stato tolto il porto d’armi per problemi psichiatrici. A un altro ancora, invece, hanno sequestrato due pistole, regolarmente detenute al quale adesso gli verrà revocato “il permesso per uso sportivo”.

Insomma, come detto, si tratta di gente qualunque, che in chat dava sfogo alle proprie idee e sostegno ai “No Vax”. «Purtroppo – dice un inquirente- sono persone che non hanno precedenti pericolosi ma soltanto qualche rotella fuori posto e noi dobbiamo intervenire perché non è escluso che qualche “scappato di casa” come li definisce lei, possa compiere qualche atto davvero pericoloso».  

Insomma, dietro questi otto “guerrieri”, a quanto pare ed a quanto risulta, non c’è nessuno, nè neofascisti, nè anarchici, niente. Sono persone che come tante altre milioni ormai, su internet, facebook, Telegram o altra roba del genere, sparano le loro idee come si faceva prima nei bar di paese. Questo non significa che non bisogna stare attenti e controllare perché ormai da tempo in Italia, tutti non fanno altro che parlare del Covid, delle morti, dei provvedimenti del Governo condivisi o meno, e ognuno dice la sua.

Esternare   e divulgare i propri convincimenti, su qualunque piattaforma digitale, «li fa sentire protagonisti» dice uno psicologo che conosce molti “No Vax”. «Ma ci sono No Vax e No Vax – aggiunge lo psicologo – molti e tra questi tanti medici, parlano con argomenti scientifici, condivisibili o meno, ma molti non sanno proprio nulla e protestano soltanto perché non hanno niente da fare e stanno per gran parte del loro tempo appiccicati al computer intervenendo su qualunque argomento, per sentirsi appunto protagonisti».

E tra i deliranti messaggi inviati sulla chat “I Guerrieri” se ne leggono alcuni che danno il senso del delirio che gira sul web, come questo intercettato dalla polizia su quel sito: «Noi quando andiamo a Roma i primi che dobbiamo colpire sono i giornalisti. Sono da fare fuori», è uno dei messaggi scritti dagli otto  “I guerrieri” che invitavano a “usare le molotov”  che non avevano e quindi non sono state sequestrate, per «far saltare i furgoni delle tv».

E secondo quanto è stato detto in conferenza stampa ieri mattina nella Questura di Milano, riferito «per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio». In un’altra conversazione con cui i No Vax coinvolti oggi nell’operazione della Polizia di Stato istigavano alla violenza si parla di far saltare il Parlamento con del tritolo, avvalendosi di un drone. Non si tratterebbe però di un progetto ma di farneticazioni, definite dagli inquirenti “puro odio delirante”.

Ed ancora: «Radere al suolo il Parlamento con tutti loro dentro – si legge – basta un piccolo drone pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta…». Insomma un vero e proprio delirio.


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