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Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina

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L’assenza di aule, banchi, dispositivi sanitari e personale è la triste certezza che unisce l’Italia in questo anomalo inizio dell’anno scolastico ai tempi del Covid. Le Regioni del Sud puntano a riaprire i battenti il 24 settembre nonostante annose difficoltà, ma farsi trovare pronti entro quella data appare tutt’altro che scontato. Il fardello della spesa storica pesa oggi più che mai: mancano risorse pubbliche sufficienti a garantire i livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, così i mali che affliggono il Paese si fanno incandescenti nel Meridione. A rimetterci, come sempre, i più fragili, per esempio i disabili.

Paradigmatico un caso a Roma, dove un bambino autistico è dovuto tornare a casa per mancanza di un’insegnante di sostegno. «Per quelli come mio figlio, che soffre di autismo, la scuola non inizia oggi e chissà quando comincerà», spiega il genitore, come riportato dall’Ansa. Questi presupposti rendono la situazione al Sud quantomai fosca.

CAMPANIA

In Campania il presidente Vincenzo De Luca, ha spiegato cosa accadrebbe nel caso di una positività riscontrata a scuola. “Il Ceinge sta studiando da mesi un test che consentirebbe di individuare la positività al Covid con la saliva. Non abbiamo ancora completato le sperimentazioni. Questo ci consentirebbe di fare anche i test ai ragazzi”, ha detto.

“Se dovessimo trovare anche ragazzi positivi, immagino che qualcosa verrà fuori soprattutto per le ultime classi, ragazzi che magari in questo periodo hanno partecipato a spettacoli, discoteche ed eventi vari, è chiaro che in quel caso bisognerà fare i test sierologici magari a tutta la classe e a tutti quelli che hanno avuto contatti con il soggetto in questione. Nel momento in cui il governo ha aperto tutto, dobbiamo imparare a convivere con il Covid. Bisogna stare attenti e rispettare le regole. In queste condizioni, possiamo affrontare con serenità anche l’anno scolastico”. Quanto alla riapertura dissipati i dubbi, le scuole aprono il 24 settembre

PUGLIA

In Puglia pure si torna il 24 ma non ovunque. È cominciato l’anno scolastico a Bari, nell’istituto Euclide-Caracciolo, una delle poche superiori in Puglia ad aver cominciato oggi la scuola. Dalle 8:30, a distanza di mezz’ora gli uni dagli altri, entrano gli studenti delle prime, 181 ragazzi divisi in nove classi, che vengono accolti nell’auditorium insieme ai genitori per conoscere i professori. Tutti i 901 studenti delle 41 classi cominceranno le lezioni con la didattica a distanza fino al 24 quando, come nel resto della Puglia, la scuola aprirà in presenza.

Ai ragazzi e ai loro genitori è stata misurata la temperatura all’ingresso, poi sono entrati uno alla volta con l’auto-dichiarazione pre-compilata nella quale dichiarare di non essere in quarantena, di non avere sintomi Covid e di non essere entrati in contatto con positivi. Dopo l’igienizzazione delle mani e aver indossato la mascherina chirurgica fornita dalla scuola, sono entrati nell’auditorium seguendo un percorso obbligato delimitato da stencil sul pavimento e accompagnato da segnaletica e materiale informativo sulle regole anti-Covid da rispettare. “Ci abbiamo tenuto ad incontrare il primo giorno i ragazzi, in una sorta di cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico” ha spiegato la dirigente scolastica Giovanna de Giglio. In attesa che arrivi il nuovo organico Covid, 5 docenti e un collaboratore scolastico, per le classi superiori a 21 studenti, i ragazzi resteranno a turno a casa seguendo le lezioni da remoto.

CALABRIA

Grossi dubbi invece in Calabria, persino sul 24. “L’avvio del nuovo anno scolastico 2020/2021 previsto per il prossimo 24 settembre non potrà essere, a mio avviso, una ripartenza in totale sicurezza. Il 20 ed il 21, difatti, nei plessi scolastici, si terranno i seggi elettorali per le elezioni, dunque sarà difficile per gli operatori scolastici garantire la sanificazione dei locali nelle successive 24 ore”, ha detto Graziano Di Natale (IriC), segretario questore dell’Assemblea regionale, in merito all’apertura del nuovo anno scolastico prevista per il 24 del mese corrente.

“Secondo ordinanza pervenuta ai dirigenti scolastici è prevista la chiusura delle scuole dal 18 al 22 settembre, ciò significa – continua il consigliere Di Natale – che per rendere i locali accessibili allo svolgimento delle lezioni e ad accogliere gli studenti nella totale sicurezza igienico-sanitaria, stante l’emergenza da Coronavirus, sono previste solo 24 ore, ovvero solo la giornata del 23. Pertanto – ancora – sentito il parere di diversi Dirigenti scolastici, che hanno giustamente manifestato il disagio che si trovano ad affrontare, considerando di per sé la difficoltà nella ripresa delle attività scolastiche in virtù del delicato periodo, la tempistica occorrente per provvedere ad effettuare le operazioni di sanificazione non è sufficiente. Dunque, domani in consiglio regionale, visto il dibattito al punto all’ordine del giorno riguardante l’avvio del nuovo anno scolastico, avanzerò la proposta di posticipare l’apertura delle scuole a lunedì 28 settembre, così da garantire – ha concluso – il rientro degli studenti in strutture sanificate e conformi alle nuove prescrizioni”. Da qui l’ipotesi neanche tanto lontano di posticipare la riapertura degli istituti scolastici addirittura il 28 settembre. Meglio essere sicuri che correre rischi, questo il dilemma dinanzi al quale nel Mezzogiorno ci si sta dilaniando.


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