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Il governo ha avviato la rivoluzione in spiaggia per combattere il caro-ombrelloni mentre si prepara a intervenire per fermare il caro-bollette. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato l’emendamento alla legge sulla concorrenza che riorganizza il sistema delle concessioni balneari. Trovano così applicazione la direttiva Bolkenstein del 2006 e la sentenza del Consiglio di Stato del 20 ottobre.

TUTTE LE REGOLE DELLA RIFORMA

Per arrivare all’obiettivo il presidente Draghi ha dovuto superare molte resistenze. Non a caso la riunione di Palazzo Chigi, cominciata in ritardo rispetto alle previsioni, è stata sospesa dopo appena mezz’ora. Alla fine, però, la riforma è passata all’unanimità.

È stato approvato anche un ddl delega per il riordino del settore. Le resistenze maggiori sono arrivate dal M5s e soprattutto dalla Lega, che avrebbe preferito aspettare il tavolo tecnico con i rappresentanti del settore, aperto a gennaio dai ministri Giorgetti (Mise) e Garavaglia (Turismo). Il rinvio era possibile, visto che dal 2019 è in vigore un regime provvisorio valevole fino al 2033.

Il Consiglio dei ministri ha invece deciso di andare avanti lo stesso. La proroga verrà ritenuta valida per tutte le licenze che già rispettano le regole imposte dalla Ue. Le altre, invece, scadranno il 31 dicembre 2023, fermo restando l’indennizzo a favore del concessionario per gli investimenti già effettuati. Non ci saranno rinnovi automatici ma speciali tutele per il personale. Il rinnovo sarà messo a gara garantendo, comunque, un paracadute per i gestori dei piccoli lidi. Nella partecipazione all’asta verrà privilegiata l’esperienza giù acquisita senza «precludere l’accesso di nuovi operatori».

I candidati dovranno presentare una dettagliata indicazione degli investimenti per migliorare la qualità dei servizi e il piano tariffario per combattere il “caro ombrelloni”. Tra le regole è prevista l’obbligatorietà dei corridoi per l’accesso al mare, così come deve essere assicurata la fruibilità della spiaggia anche da parte dei soggetti con disabilità.

Lo stabilimento dovrà assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, con preferenza per attrezzature non fisse e completamente amovibili. La durata della concessione sarà misurata in base agli ammortamenti necessari per coprire l’investimento.

LA LOTTA AI RINCARI

Il meccanismo, favorendo la concorrenza, frenerà gli aumenti forsennati e arbitrari che si registrano ogni anno, favorendo in questo modo i consumatori che non troveranno aumenti mostruosi da una stagione all’altra.

Un esempio? Il concessionario si impegna a investire 3 milioni per la durata della concessione e stabilire una tariffa di 20 euro per due lettini e un ombrellone per i primi 3 anni, 22 euro per i successivi 5 e poi di 25 euro. Un meccanismo che prova a frenare la corsa ai rincari che ha portato i prezzi alle stelle su alcuni lidi e a stimolare, con l’apertura alla concorrenza, un effetto di discesa dei costi per i consumatori, come è avvenuto per telefoni, aerei e, più di recente, trasporto ferroviario.

LE ENTRATE PER LO STATO

Non è nemmeno trascurabile l’aumento delle entrate per lo Stato. Angelo Bonelli, dei Verdi, elenca squilibri difficilmente giustificabili: «La spiaggia dell’Hotel 5 stelle Cala di Volpe – ricorda – costa all’emiro del Qatar 520 euro l’anno, mentre l’emiro, con i suoi 4 hotel, incassa intorno ai 106 milioni di euro; il Twiga, di proprietà di Flavio Briatore e di Daniela Santanché paga allo Stato 17mila euro a fronte di un fatturato di 4 milioni di euro; il Papeete paga 10 mila euro l’anno ma fattura 3,2 milioni di euro».

Secondo i calcoli di Bonelli «a fronte di un fatturato da 10 miliardi di euro l’anno realizzato dai gestori degli stabilimenti, l’Agenzia del demanio incassa solo 106 milioni, facendo registrare un’evasione del 50%».

LE BOLLETTE

Il prossimo appuntamento riguarda il caro bollette. Secondo Arera nel primo trimestre sono praticamente raddoppiate: più 131% l’elettricità (da 20,06 a 46,03 centesimi kWh, tasse incluse) e + 94% per il gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi per metro cubo, tasse incluse).


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