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Il porto di Taranto

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Riaccende i motori il Cis di Taranto, il Contratto istituzionale di sviluppo cui spetta il compito di mettere in campo interventi, favorire investimenti, nonché accelerare la realizzazione dei progetti sul territorio. E per questo ha avuto in dote oltre 1,2 miliardi di euro.

Il tavolo istituzionale aveva subito una battuta d’arresto con il cambio di governo. Ieri è ripartito inaugurando una nuova governance: il ministro per il Sud, Mara Carfagna, – cui il premier Draghi ha affidato la delega sul Cis di Taranto – ha sottoposto all’approvazione dei vari componenti dell’organismo – tra gli altri la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Taranto, la Prefettura e rappresentati di diversi ministeri – la nomina di Paolo Esposito, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale, come Responsabile unico del contratto (Ruc) che tra i suoi primi atti ha posto l’individuazione – entro il 16 luglio – di un nucleo tecnico che lo affiancherà nell’operazione di due diligence per verificare e aggiornare lo stato dell’arte, ovvero l’attuazione dei programmi e individuare eventuali criticità e gli ostacoli che ne rallentano l’iter e poter, quindi, imprimere un’accelerazione alla realizzazione dei lavori.

La nomina di Esposito, ha sostenuto la ministra Carfagna, «consentirà uno scatto in avanti del Cis e per me rappresenta la volontà di mantenere un’attenzione costante su Taranto e sull’attuazione di questo Contratto istituzionale di sviluppo».

Intanto, nel corso dei lavori preparatori della riunione, il ministero del Sud ha messo a fuoco le criticità ma anche le nuove opportunità progettuali. Tra le prime figurano gli interventi di bonifica del territorio previsti dal Cis. «Lo stato di attuazione è ancora insoddisfacente – ha sottolineato Carfagna – per questo chiedo al nuovo Ruc di effettuare una ricognizione per individuare gli ostacoli e consentirmi così di arrivare a una proposta che acceleri la realizzazione di queste opere così importanti».

E per questo il tavolo ha valutato l’opportunità di nominare una struttura tecnica ad hoc che affianchi il commissario nel suo lavoro.

Tra i principali progetti di bonifica rientrano quelli che riguardano il comune di Statte e a Taranto il porto e il Mar Piccolo. Quest’ultimo è poi al centro dell’accordo – approvato nel corso della riunione di ieri – con il ministero della Difesa e la Marina Militare, che consentirà di ‘liberare’ il Mar Piccolo grazie alla valorizzazione culturale e turistica della Stazione Torpediniere. In particolare, il tavolo ha affidato alla ministra Carfagna il mandato per chiedere al Cipes l’autorizzazione del finanziamento destinato all’ampliamento della base navale di Marina Grande.

“In cambio” la Marina cede al Comune di Taranto la banchina Torpedinere. Come ha spiegato Mino Borraccino, consigliere del presidente della Regione Puglia per l’attuazione del Piano Taranto, si tratta di «un’operazione da 203 milioni di euro, che vedrà l’immediata dismissione dell’area sulla quale insiste la Stazione Torpediniere per nuovi interventi che serviranno a creare un approdo turistico, il Centro Velico funzionale per i Giochi del Mediterraneo 2026 e l’Acquario Green».

Tra i nuovi progetti rientra invece la bonifica e la reindustralizzazione dell’area ex Yard Belelli. È stato infatti raggiunto un accordo con il Gruppo Ferretti che vi insedierà un nuovo cantiere per la costruzione di yacht che dovrebbe creare circa 200 posti di lavoro, cui si aggiungono quelli che operano nell’indotto. Il governo vi partecipa con 138 milioni, 13,4 milioni la Regione e 63 milioni il Gruppo Ferretti.

All’interno del Cis trova una soluzione anche la vicenda dei 130 lavoratori di Kyma Servizi (ex Infrataras) rimasti senza lavoro dopo la conclusione del progetto “Verde Amico” che verranno impiegati nel progetto di recupero di aree a verde e relitti stradali promosso dal Comune di Taranto e finanziato dalla Regione Puglia con le risorse – 6 milioni – anticipate dal ministro per il Sud a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione.

«Si tratta di segnali importanti per i cittadini di Taranto, costretti finora a subire una delle contraddizioni più inaccettabili, quella che contrappone i diritti fondamentali alla salute e al lavoro – ha affermato Carfagna -. Con questi interventi, che si sommano agli investimenti già inseriti nel Pnrr per il porto e la Zes Jonica, possiamo accompagnare le famiglie tarantine nel loro desiderio di riscatto, verso uno sviluppo sostenibile sul piano sociale e ambientale».


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