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Giuliano di Bernardo

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Intervista a Giuliano di Bernardo ex Gran maestro del Goi che spiega la commistione tra alcune logge massoniche e i boss mafiosi

Giuliano Di Bernardo, docente di filosofia all’Università di Trento, è stato Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI) dal 1990 al 1993. Iniziato nel 1961 nella Loggia bolognese “Risorgimento-8 Agosto” (GOI), nel 1988 (a soli 49 anni di età) viene ammesso nel Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA).

Dopo qualche anno si dimette dal Supremo Consiglio. Poi nel 1993 lascia il GOI e fonda la Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI) ottenendo il prestigioso riconoscimento della Massoneria di Londra (United Grand Lodge of England – UGLE) e di altre Grandi Logge del circuito filo-inglese.

Nel 2002 Di Bernardo lascia la GLRI e la Massoneria ma senza smettere di essere massone. In quell’anno fonda a Trento una nuova associazione iniziatica, l’ “Accademia degli Illuminati”, o “Ordine degli Illuminati”, o “Dignity Order” con sede a Vienna. Il Dignity Order ha Gran Priorati in Italia, Ucraina, Slovacchia, Serbia. Dal 2002 Di Bernardo è Gran Maestro dell’Ordine degli Illuminati.

Professore, Matteo Messina Denaro è stato finalmente arrestato e sono state scoperte connivenze con la massoneria. Lei cosa ne pensa?
Oggi che viene arrestato Matteo Messina Denaro, c’è chi mostra stupore per le connivenze di massoni trapanesi con il capo della mafia. Come è possibile? Racconto, al riguardo, un episodio. Dopo la mia elezione a Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia nel 1990, com’è consuetudine, venni invitato a visitarne le Logge, in una solenne cerimonia che si tenne a Palermo. In quell’occasione venni supplicato, nel segreto di squadra e compasso, di non accettare l’invito, che mi sarebbe stato fatto, di visitare le Logge di Campobello di Mazara perché tutte le Logge di quella zona sono infiltrate dalla mafia. Più tardi, scoprii che tali organizzazioni avevano esteso i loro tentacoli anche nelle altre regioni d’Italia. Per quel che riguarda quelle mie esperienze massoniche, ormai è storia.

Ma lei cercò di cambiare quello stato di cose?
Quando mi resi conto del grave stato di crisi in cui versava il GOI, iniziai una cura radicale con il “progetto trasparenza”, che avrebbe dovuto riportarlo alla legalità e al rispetto dei principi morali. Fui avversato con veemenza da tutti, da coloro che non lo compresero e da coloro che volevano riprendersi il potere. Il resto è storia.

Qual è la situazione di oggi?
Dalle “confessioni” che mi vengono rese e da ciò che si apprende dai mezzi di comunicazione, sembra che abbia prevalso il detto: “il medico pietoso fece la piaga cancrenosa”. Ed è così che si arriva a Matteo Messina Denaro e ai suoi complici massoni. È così che si arriva ad Alfonso Tumbarello, medico di Messina Denaro, membro della Loggia “Valle di Cusa-Giovanni di Gangi” (numero 1035) all’Oriente di Campobello di Mazara, all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia. La sua “sospensione a tempo indeterminato” non basta. Ciò significa che Tumbarello continua a far parte del GOI. Ricordo che il Gran Maestro e la Giunta possono adottare provvedimenti non previsti e poi sottoporli all’approvazione della Gran Loggia. In questo caso, nessuno voterebbe contro. Forse, però, è meglio temporeggiare, visto che si avvicina l’elezione del Gran Maestro e la Sicilia è portatrice di tanti voti.

In questa vicenda, irrompe con forza la questione morale della Massoneria italiana. Che cosa intende per “questione morale”?
Vorrei spiegare a tutti i massoni italiani perché la morale non è un optional ma l’essenza stessa della Massoneria. Parto dalla stessa definizione di Massoneria” unanimemente accettata: “La Massoneria è in sistema particolare di morale velato con allegorie e illustrato da simboli”. Da ciò segue che i fini della Massoneria sono un insieme di principi morali, il perseguimento dei quali avviene sulla base di rituali e simboli che conferiscono alla Massoneria le caratteristiche tipiche di una società iniziatica. La Massoneria, pertanto, è un edificio che poggia su due pilastri: la morale e il simbolismo. Se si toglie il pilastro della morale, l’intero edificio crolla. È proprio ciò che sta accadendo nella Massoneria italiana.


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