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Toni Servillo nei panni di Berlusconi

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Da Moretti a Toni Servillo passando per decine di citazioni, Silvio Berlusconi, morto oggi 12 giugno, protagonista anche del cinema italiano, ecco in quali film

ERA il 2006. E nelle sale di tutta Italia veniva distribuito “Il caimano” di
Nanni Moretti, in cui il protagonista principale, un produttore di pellicole
trash, vorrebbe investire nel progetto cinematografico di una giovane regista:
un film su Berlusconi. Un film nel film, dunque, quello di diciassette anni fa.
Un po’ come il recentissimo “Il sol dell’avvenire” in cui Moretti racconta di
un regista, interpretato naturalmente da se stesso, che vuole girare un
lungometraggio sulla rivoluzione ungherese nel 1956.

A ogni modo a seguito de “Il caimano”, dove Berlusconi è interpretato da
Elio De Capitani e la squadra di attori è quella morettiana di sempre (Silvio
Orlando, Jasmine Trinca, Margherita Buy), diverse furono le critiche (tutte
negative) da parte del Governo dell’epoca; cosa che, invece, non è accaduta
per l’ultimo citato film, applaudito per circa quattordici minuti anche allo
scorso Festival di Cannes.

Moretti nella sua opera dipinse, infatti, il Berlusconi pieno di ombre: il film
nel film si chiudeva con il processo al politico sceso in campo nel 1994, ma
per evitare spoiler preferiamo non rivelare l’esito del processo stesso e,
dunque, del film che, comunque, si basava e si basa su quell’operazione cara al
cinema di Moretti di riscrittura della Storia: e se i fatti, in altre parole, fossero
andati diversamente? E se fosse la vita ad imitare l’arte e non viceversa, cosa
potrebbe accadere?

BERLUSCONI E IL CINEMA, NON SOLO MORETTI: TANTI I FILM CHE NE RACCONTANO PARTE DELLA VITA

C’è da dire, inoltre, per chiudere la parentesi Moretti-Berlusconi, che il regista
dei girotondi aveva già parlato del “Caimano” nel suo “Aprile” del 1998: qui
la scena si apriva con Emilio Fede che al Tg4 annunciava la vittoria di
Berlusconi alle elezioni politiche del ’94. Nanni Moretti, protagonista ancora
una volta nei panni di se stesso, si mostrava sconcertato da questa vittoria e
decideva, quindi, di girare un documentario su Silvio Berlusconi incentrato sul
conflitto d’interessi. Ma il progetto verrà poi accantonato per un musical.
Ulteriori poi le pellicole e le serie televisive che hanno direttamente o
indirettamente parlato del Cav (per non parlare della satira, da Sabina Guzzanti fino a Maurizio Crozza). Per citarne alcune: “1994”, trilogia
televisiva di Sky con Stefano Accorsi (2019); “Silvio Forever” (2011) di
Roberto Faenza e Filippo Macelloni; “Videocrazy” (2009), documentario di
Erik Gandini sul rapporto tra potere mediatico e potere politico. E, in ultimo,
i due film di Paolo Sorrentino: “Loro 1” e “Loro 2” del 2018.


Il Premio Oscar per la “Grande Bellezza”, prima di girare il film su
Maradona, ne incentra, pertanto, uno (diviso, per l’appunto, in due parti) su
“Silvio”, interpretato da Toni Servillo (abbiamo anche Elena Sofia Ricci nei
panni di Veronica Lario che legge i romanzi di Adelphi e Fabio Concato nei
panni di se stesso, destinato a “scalzare” Michele Apicella), dove la figura
dell’ex presidente del Consiglio viene raccontata attraverso l’umanità corrotta
di cui si circonda. È l’epoca del “bunga-bunga”, bellezza.

In conclusione, considerate le cronache post mortem, tra borse al rialzo e
giochi di successione, potremmo anche avanzare quanto segue: quanto la
storia politica-personale di Berlusconi ricorda il finale della bellissima
“Succession”? Probabilmente molto, moltissimo, a segno che può anche
capitare, qualche rarissima volta, che la vita imiti l’arte.


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