X
<
>

Silvio Berlusconi

Condividi:
4 minuti per la lettura

Il presidente di Forza Italia nonché più volte presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è morto, aveva 86 anni.

Negli scorsi giorni era tornato al San Raffaele dove era stato ricoverato ufficialmente per dei controlli programmati. Poi la situazione è precipitata tanto che all’ospedale San Raffaele di Milano sono arrivati a stretto giro, questa mattina, il fratello Paolo Berlusconi e poco dopo a bordo di auto diverse i figli Marina, Eleonora, Barbara e Pier Silvio Berlusconi.

I valori clinici di Silvio Berlusconi, ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo, sarebbero risultati fuori target per poi passare ad un progressivo peggioramento tanto che fin dalle prime ore del mattino era forte la preoccupazione sullo stato di salute del leader di Forza Italia.

Lo scorso 19 maggio era stato dimesso dall’ospedale dopo un lungo ricovero e pochi giorni dopo si era mostrato deciso nel voler riprendere in mano le sorti di Forza Italia, la sua creatura politica, tanto da annunciare la volontà di avviare un rinnovamento.

È MORTO SILVIO BERLUSCONI, L’INCREDIBILE STORIA DEL CAVALIERE

Non è facile riassumere l’eccezionale vita di Silvio Berlusconi, o forse bisognerebbe parlare di vite piuttosto che di vita. Nel corso della sua esistenza, infatti, Berlusconi ha fatto praticamente di tutto. Da animatore sulle navi da crociera a imprenditore edile, e poi l’avventura nel mondo della comunicazione e dell’editoria con i giornali e il gruppo Mondadori (la cui acquisizione gli costo anche problemi nei tribunali). La conquista del mondo dell’intrattenimento mainstream con le televisioni. Il calcio con il Milan, portato sulla vetta mondiale, prima e adesso, in questi ultimi anni, il Monza. Le assicurazioni, le banche e infine la politica. La costruzione di un impero economico come mai in Italia si era visto. Una visione moderna dell’imprenditoria capace di spaziare in qualunque ambito di attività entrando sempre e comunque da protagonista.

DALLA LAUREA IN GIURISPRUDENZA AI VERTICI DELL’EDITORIA TELEVISIVA ITALIANA

Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha esordito nella vendita porta a porta per poi passare all’attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia e poi all’editoria e alla televisione. Nel 1976 Berlusconi rileva Telemilano, una televisione via cavo, attiva dal 1974 a Milano 2, e due anni dopo la trasforma in Canale 5, rete televisiva a livello nazionale.

Nel 1978 fonda Fininvest, una holding che coordina tutte le varie attività dell’imprenditore. Il 1982 è l’anno dell’acquisizione di Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi. Due anni dopo arriva anche Rete 4 (1984) dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore. A questo punto nasce il duopolio televisivo con il servizio pubblico della Rai. La Legge Mammì del 1990 rende definitivamente legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati. A questo punto si allarga e diventa il principale editore italiano anche nel settore di libri e periodici, con l’acquisizione, nel 1990, della maggioranza azionaria di Mondadori.

LA POLITICA: A CAPO DI 4 GOVERNI DELLA REPUBBLICA

Silvio Berlusconi è stato IL protagonista anche della scena politica italiana degli ultimi 30 anni. Fin da quando il 26 gennaio 1994 pubblicò sui propri canali televisivi il breve annuncio (9 minuti circa) con cui si rivolse agli italiani per rivelare che avrebbe dedicato tutto il suo tempo all’Italia: «L’Italia è il paese che amo». E lo avrebbe fatto scendendo direttamente in campo alle elezioni che si sarebbero svolte di lì a poco. Elezioni che, sbaragliando ogni previsione, avrebbe vinto con una coalizione di centrodestra.

Nel bene e nel male Berlusconi ha influenzato e orientato la politica italiana. A capo di numerosi governi dal 94 ad oggi Berlusconi è stato anche al centro di diversi scandali tra cui il caso delle Olgettine e di Ruby per i quali è finito sotto processo ma è stato assolto. Più gravi le ombre di collusione con la mafia che tuttavia non sono mai state concretizzate in una condanna a suo carico.

In ogni caso Silvio Berlusconi ha guidato il governo nazionale 4 volte. Dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995; dal 10 giugno 2001 al 23 aprile 2005, dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006 e dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.

Con 3340 giorni complessivi (corrispondenti ad oltre nove anni) è il politico rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio.

IL RUOLO NEI RAPPORTI INTERNAZIONALI

Ha svolto un ruolo di primo piano anche a livello internazionale. È stato l’unico leader politico mondiale ad aver presenziato a 3 vertici del G7/G8 come Presidente del paese ospitante: G7 del 1994 a Napoli, G8 del 2001 a Genova, G8 del 2009 a L’Aquila. Storica la sua mediazione tra George Bush e Vladimir Putin culminata nella stretta di mano tra i leader delle due super potenze. Particolarmente vicino a Putin non ha mancato, però, di condannare la recente invasione dell’Ucraina. Anche se in diverse occasioni alcune sue dichiarazioni considerate troppo putiniane hanno sollevato non poche polemiche.

LA CONDANNA PER FRODE FISCALE

Il primo agosto 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione (con tre anni condonati dall’indulto del 2006) per frode fiscale. La sentenza del cosiddetto “processo Mediaset” è passata in giudicato. Il 19 ottobre gli è stata irrogata la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici per due anni, a seguito dello stesso processo.

Il 27 novembre 2013 il Senato della Repubblica ha votato a favore della sua decadenza dalla carica di senatore. Berlusconi ha lasciato il suo scranno dopo quasi vent’anni di presenza ininterrotta nelle due Camere. Tornato candidabile il 12 maggio 2018, viene eletto parlamentare europeo alle elezioni del 2019. Dopo nove anni di assenza dal parlamento tornerà in Senato, eletto nel collegio uninominale di Monza alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE