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Modelli di pagamento delle tasse

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Regaloni di Stato ai “finti poveri” della Padania, elemosine pubbliche ai poveri veri della provincia meridionale.

Soldoni al Nord in moneta contante per professionisti e artigiani che non hanno versato contributi o onorato cartelle esattoriali, pochi spiccioli più sbandierati che reali a chi prova a fare impresa di mercato al Sud in un territorio, dominio assoluto della complicazione.

Accade sotto il cielo di un Paese disorientato a governo gialloverde, dove tutto è ormai “salvo intese”: decreto “sblocca-cantieri” o della “crescita”, per cui passano settimane con bozze che girano a vuoto tra i Palazzi della politica. Quasi che si decretasse con l’urgenza mediatica degli annunci non dei problemi reali o dei fatti che servono per affrontarli (tra l’altro robetta, tipo debiti di Roma e caso Alitalia)

Siamo alla farsa quotidiana, con un documento di economia e finanza (Def) che sembra uscito da un fax dello sbertucciatissimo Ocse e che è, evidentemente, figlio di N.N. perché mette nero su bianco che i 12 miliardi giocati sulla ruota della fortuna del reddito di cittadinanza e della famigerata quota 100 non hanno vinto la lotteria della crescita e ci si ritrova a fare i conti con la prima recessione autoindotta degli anni della Grande Crisi. Questa è la realtà.

Ebbene in questa farsa quotidiana, che è la realtà di oggi, c’è spazio per le strenne leghiste ai “finti poveri” della Lombardia che detiene il record delle domande di “saldo e stralcio” (tradotto: supercondono) per le agevolazioni fiscali dove non si pagano né interessi di mora, né sanzioni, ma addirittura solo tra il 16 e il 35% del dovuto.

Per non parlare degli obbligazionisti delle banche venete che hanno staccato cedole del 5% per 9 anni passando indenni  tra deflazione e tassi sotto zero e ora avranno il rimborso fino al 95% dell’investimento. Per il Nord siamo ai nuovi assistenzialismi, al Sud che produce (non c’entra niente con il reddito di cittadinanza) tanti micro-bonus (alias elemosine) privi di circolari attuative, incertezza sul credito di imposta e zero strategia. Siamo senza parole.


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