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L'ex commissario Guido Longo

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CATANZARO – Un territorio «abbandonato», con commissari rimasti da soli per mesi e mesi, senza alcuna possibilità di incidere sul sistema sanitario allo sbando.

A tratteggiare un quadro per nulla edificante sono state due figure che conoscono a fondo il sistema: l’attuale presidente della Regione, Roberto Occhiuto, da poco commissario della sanità in Calabria, e l’ex commissario Guido Longo, nel corso del convegno “Holding ‘ndrangheta: l’affare sanità” che si è svolto oggi a Catanzaro, nell’ambito delle iniziative promosse per i trenta anni della Direzione Investigativa Antimafia (LEGGI).

Occhiuto ha analizzato l’intero sistema sanitario calabrese e i condizionamenti che subisce: «Il vero vantaggio che si offre alla ‘ndrangheta – ha detto – è quello delle amministrazioni pubbliche che non riescono a offrire servizi efficienti. La ‘ndrangheta si radica laddove tutto viene abbandonato a sé stesso».

Collegandosi al tema del convegno, Occhiuto ha aggiunto: «Durante il commissariamento della sanità, lo Stato ha abbandonato la Calabria. Un commissariamento arrivato perché la politica tutta aveva fatto disastri – ha aggiunto – ma il governo ha mandato i commissari e poi li ha abbandonati al loro lavoro».

Per questo, Occhiuto ha sostenuto che «il modo migliore per combattere la criminalità organizzata non è parlarne ogni giorno, ma fare il proprio dovere ogni giorno nelle funzioni a cui si è chiamati. Bisogna fare il proprio dovere». Da parte sua, Occhiuto ha anche ammonito: «Dobbiamo evitare di pensare che siccome c’è la ‘ndrangheta nulla si possa fare in Calabria e non si possa costruire un sistema sanitario efficace. Spesso la ‘ndrangheta diventa un alibi per abbandonare un intero territorio. Lo Stato deve assicurare i diritti attraverso tutte le sue articolazioni».

Gli ha fatto eco il prefetto ed ex commissario Guido Longo, il quale ha chiesto di mantenere alta l’attenzione sulla «gestione del contenzioso che rappresenta uno dei problemi principali, con il credito venduto a società quotate in borsa». Secondo Longo, «la disorganizzazione favorisce la ‘ndrangheta e i comitati d’affari», sottolineando di avere sollecitato la necessità di «gestire in maniera separata il debito pregresso», chiedendo di utilizzare «gente capace e che ha voglia di lavorare».

Un clima nefasto per la sanità, come denunciato anche dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, secondo il quale sono proprio le ingerenze malavitose con tutto il sistema di complicità a non garantire un servizio efficiente.

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