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Robin Wood

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Robin Wood, uno dei più prolifici ed entusiasmanti autori che abbia dedicato il proprio genio al fumetto e all’arte sequenziale, si è spento domenica 17 ottobre del 2021, all’età di 77 anni, al termine di una lunga malattia.

Non è stato ancora calcolato il numero preciso di storie che Wood abbia scritto, ma una prima stima ipotizza che il computo esatto possa aggirarsi intorno alle oltre 7.000 storie.

Tra i suoi personaggi più celebri Dago, Nippur, Savarese, Amanda, Gilgamesh, Martin Hel, in un elenco che può essere solo esemplificativo e non certamente esaustivo.

Wood, che poteva vantare ben tre nazionalità diverse (paraguayana, argentina e danese) è, senza ombra di dubbio, uno degli scrittori più importanti della storia del fumetto argentino, ed internazionale.

La sua capacità di caratterizzare dettagliatamente un’infinità di personaggi e comprimari, riuscendo sempre a creare nuove trame e soggetti tanto originali, quanto appassionanti, l’ha reso un autore amato e seguito da innumerevoli lettori.

Le storie di Wood sono state pubblicate in Italia prima da Eura Editoriale e poi Aurea Editoriale, su Skorpio e Lanciostory, per essere successivamente raccolte in volumi, distribuiti principalmente in edicola.

Premiato nel 1996 con lo Yellow Kid come migliore autore a Lucca Comics, ha scritto per la Sergio Bonelli Editore alcune storie di Dylan Dog, tra cui L’esercito del Male, pubblicato nella collana Albo Gigante.

Robin Wood è stato un maestro della narrazione per immagini, un profondo conoscitore dei meccanismi del raccontare e del linguaggio fumetto. Lascia, con il suo immenso contribuito all’immaginario collettivo, un’eredità immaginifica e narrativa sconfinata.

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