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Sergio Mattarella durante le celebrazioni a Bari - foto: Ansa

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Bari per celebrare il 4 novembre, anniversario del “Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle forze armate”.

All’arrivo del Presidente della Repubblica le navi Duilio, Carabiniere e Bergamini della Marina Militare hanno esploso 21 colpi di cannone a salve. Imponente lo schieramento dei reparti di tutte le forze armate che sfileranno alla presenza delle massime autorità civili e militari: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza.

Al Sacrario militare dei Caduti Oltremare di Bari ha deposto una corona di alloro. Insieme al Capo dello Stato sono presenti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il Capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Insieme a loro anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro.

Numerose le persone ad attendere Mattarella, assiepate davanti alle transenne e ai due maxi-schermi posizionati per l’occasione. C’erano anche alcuni studenti delle scuole elementari, con bandierine e cappellini tricolori.

Il Capo dello Stato ha visitato anche la tomba dell’unica donna presente, quella di Mari Boni Brighenti, crocerossina morta a Tripoli nel 1915 e sepolta a Bari assieme al marito. Un «fuori programma» di pochi minuti per il presidente della Repubblica che, dopo la preghiera dei caduti, ha firmato l’Albo d’onore prima di lasciare il Sacrario militare accompagnato dalle note dell’inno nazionale suonato dalla Brigata Pinerolo e dagli applausi.

Subito dopo la breve cerimonia, che prevede la deposizione della corona, la lettura della preghiera dei caduti e la firma dell’Albo d’onore, il presidente ha poi raggiunto il palco allestito sul lungomare Nazario Sauro da dove ha assistito alla parata militare durante la quale sfileranno reparti di Esercito italiano, Marina militare, Aeronautica militare, Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza.

“Credo che sia necessario, come ho ricordato alcuni mesi addietro al Governo, di assumere in legge la definizione completa e ufficiale del 4 novembre come Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Lo dobbiamo alla nostra storia, lo dobbiamo a un patrimonio prezioso fatto di donne e uomini del nostro Paese. Lo dobbiamo a noi stessi” ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia.

E sulla guerra in Ucraina ha detto: “Quanto sta accadendo nella nostra Europa parla alla responsabilità degli uomini delle istituzioni. Ci dice che la pace si costruisce ogni giorno”.

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