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All’Anche Cinema gli assessori regionali Delli Noci, Lopane e Palone per il Comune

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L’intervento più atteso era quello del governatore regionale Michele Emiliano. È avvenuto in video conferenza e si è concentrato su uno dei problemi principali sollevati dai ristoratori pugliesi che si sono ritrovati ieri sera all’Anche Cinema di Bari per incontrare le istituzioni: la carenza di forza lavoro. Il tema è quello della crisi dettata dalle chiusure ripetute imposte dalla pandemia Covid e alle scelte del governo centrale cui si aggiunge il caro bollette e la difficoltà di trovare personale, fuggito quasi in massa verso lidi considerati più sicuri, come la grande distribuzione.

All’Sos dei ristoratori hanno risposto anche l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, quello alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci, e Carla Palone, che ha la medesima delega per il Comune di Bari.

«Possiamo su questa base orientare la formazione del personale – ha spiegato Emiliano rivolgendosi agi esercenti in platea, alcuni arrivati dalla provincia, come Silvio Perrone, dell’associazione Ristoratori di Polignano a Mare, altri da fuori, come un referente di quelli d Martina Franca – che non viene messa a disposizione dalle scuole già formato. Ci vuole evidentemente un ulteriore passaggio, perché se è vero che la Puglia è aperta al turismo, cerchiamo di puntare però alle eccellenze, il turismo di massa ci interessa relativamente».

Il governatore ha ricordato come la Regione stia cercando di attrarre investimenti di turisti di un certo livello. Per questo «abbiamo intenzione di dare alla formazione del personale un indirizzo internazionale anche se temo che per questa stagione rimarremo concentrati sul turismo nazionale. Soffrono le città d’arte italiane, ora vuote, come Firenze, Roma Venezia, con i voli bloccati. Anche se stiamo lavorando per attivare voli per nuove importanti destinazioni.

Solo che – ha aggiunto – la tempesta non era abbastanza perfetta con a pandemia, ora rischiamo anche una guerra in Europa, con tutte le conseguenze. C’è una situazione complessa». Sulla formazione del personale Emiliano ha quindi ribadito che la Regione punterà ad accelerare il processo con la collaborazione degli stessi ristoratori che si propongono per stage e insegnamento all’interno delle loro imprese.

Mentre sulla questione energetica ha sottolineato come la difficile situazione internazionale non aiuti e come la Regione abbia messo in campo misure per far accedere a finanziamenti per ripagare parte delle perdite la categoria. I numeri li ha poi dati l’assessore Delli Noci.

«Abbiamo attivato – ha spiegato alla platea – il bando Custodiamo le imprese che dà il 30 per cento di ristoro a tutte le imprese che hanno perso il 30 per cento del fatturato. Serve per pagare debiti pregressi. Su 900 domande presentate da gennaio, 419 arrivano da ristoranti e 324 da bar. In media sono stati richiesti rimborsi per 12 mila euro e questa è una mano concreta. Anzi- ha aggiunto rivolgendosi ancora agli esercenti – invito tutti a partecipare entro il 28 febbraio». Delli Noci ha poi descritto la misura del micro prestito circolante servita a iniettare liquidità nelle casse degli esercenti.

«Molte imprese soffrono del tema bancario – ha evidenziato – , ma con questa misura abbiamo investito 54 milioni di euro per 2 mila 800 domande presentate, 650 delle quali arrivate dalla ristorazione che ha usufruito di 15 milioni di euro. Il prestito funzionava fino 30 mila euro con la possibilità di avere il 20 per cento a fondo perduto. Questo – ha precisato l’assessore – ha permesso di sopravvivere a molti di voi».

Dall’incontro sono emerse le posizioni di una categoria che si sente protagonista della promozione del territorio attraverso l’enogastronomia di qualità che vuole fare quadrato per risolvere la crisi e collaborare. Di qui un documento congiunto e un tavolo aperto con la Regione che, come ha ricordato Lopane, ha in cantiere anche i 28 milioni di euro di un’altra misura, Custodiamo il turismo. «Investire sulla promozione territoriale – ha spiegato Palone – ma ora servono i grandi eventi e che i ristoratori si mettano il vestito più bello per essere il più possibile accoglienti».

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