X
<
>

L’ospedale Dimiccoli di Barletta

Condividi:
2 minuti per la lettura

Aveva una visita oncologica prenotata, settimo piano, ospedale “Dimiccoli” di Barletta. All’ingresso, però, è stato bloccato perché non aveva il green pass né un tampone da mostrare.È quanto sarebbe accaduto al “Dimiccoli” di Barletta, il 18 gennaio scorso, a un 63enne dopo un intervento per un carcinoma, stando al racconto di sua moglie, Immacolata Iglio, che quel giorno lo accompagnava.

«Quando ha chiesto di essere sottoposto a tampone – racconta la donna – gli è stato risposto di andare a farlo in farmacia». I due coniugi non sono vaccinati per via di alcune patologie patologie di cui soffrono e per le quali la signora Iglio riferisce di avere anche una esenzione. «Non siamo no vax – sottolinea Immacolata – e se potessimo ci vaccineremmo. I nostri figli sono vaccinati, con tutte e tre le dosi, e mia madre, che ha 90 anni è vaccinata, semplicemente non possiamo vaccinarci per via delle nostre patologie».

La donna racconta la sensazione provata quel giorno. «Ci siamo sentiti discriminati e anche umiliati e quel che è peggio – ha aggiunto – è che mio marito sta ritardando nelle cure a cui dovrà sottoporsi». Marito e moglie ritengono che i loro diritti siano stati violati e la donna spiega anche che non si aspettavano quanto accaduto, visto che lei, circa due settimane prima, si era sottoposta, nello stesso ospedale, a una visita medica, in un altro reparto, ed era entrata mostrando la sua esenzione e la tessera sanitaria.

I due coniugi, per denunciare pubblicamente l’accaduto, si sono rivolti anche al referente regionale in Puglia dell’associazione “Alleanza italiana Stop 5G”, Giancarlo Vincitorio, soffrendo la donna di una patologia che la rende ipersensibile ai campi elettromagnetici, oltre che da sensibilità chimica multipla, tramite il quale chiedono alla direzione generale della Asl Bt «soluzioni immediate che garantiscano il diritto di cura anche alle persone sprovviste di green pass».

E dalla Asl la risposta non si è fatta attendere. «Le disposizioni sono chiare a tutti e anche da tempo», ha detto il commissario straordinario Dell’azienda sanitaria del nord barese, Alessandro Delle Donne. «Abbiamo garantito da sempre e a tutti l’accesso alle cure anche a chi, per ragioni diverse, non ha potuto ottenere il green pass», ha spiegato.

Delle Donne ha anche annunciato l’imminente nomina di una commissione interna «per capire cosa sia successo, perché è apparentemente contrario rispetto a quanto disposto sia a livello regionale che aziendale». «Quando accade che i pazienti non sono in possesso di green pass – prosegue il commissario dell’azienda sanitaria – procediamo con il tampone internamente.

Questo per assicurare la massima sicurezza a pazienti e operatori». A maggior ragione se si tratta del reparto di oncologia, aggiunge Delle Donne e, proprio per questo, dice, «stiamo cercando di capire quanto accaduto, perché è davvero lontano dalla prassi». «L’attenzione dell’unità operativa di oncologia – conclude il commissario straordinario della Asl Bt – è massima e lo è stata anche nei periodi di più elevata difficoltà operativa. L’attività non si è mai fermata».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE