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Il ministro Bianchi accolto a Trani dal presidente Emiliano

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Dare «a tutti i bambini le stesse opportunità», che siano nati al Nord o al Sud. Da Trani, durante la cerimonia regionale d’inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, lancia la sfida che si trasforma in promessa per il governo Draghi. Sulla falsa riga del discorso del premier Draghi di martedì a Bari, Bianchi ammette che, sino ad oggi, c’è stato uno squilibrio nelle risorse destinate alle Regioni, «a partire dagli asili nido». «Perché – ammette – non è possibile che se nasco in una zona c’è un posto in asilo ogni due bambini e in un’altra zona invece no. La prima sfida, allora, è quella di ricostruire il paese sul principio dell’eguaglianza e della giustizia del tutti la stessa possibilità. Dobbiamo costruire nuova normalità, questa riapertura deve essere un nuovo inizio».

La settimana scorsa, la Sose, Soluzioni per il Sistema Economico Spa, una società per azioni creata dal ministero dell’Economia e da Banca d’Italia, ha calcolato che solamente in Puglia mancano 18.041 posti negli asili nido pubblici e privati per raggiungere l’obiettivo minimo fissato dall’Europa di 33 posti ogni 100 bambini con meno di tre anni. La Puglia è tra le regioni italiane con la minore copertura, fanno peggio solamente altre regioni del Sud: Campania, Molise, Calabria, Sicilia e Basilicata.

Il report evidenzia il gap con il Nord: in Emilia Romagna, ad esempio, i posti disponibili negli asili sono 31,7 ogni 100 bambini, ne mancano soltanto 5.319 per centrare l’obiettivo. Stessa situazione in Toscana che può contare su 31,6 posti ogni cento bimbi; e in Umbria (31,7%). La Puglia si ferma ad appena 13,2 posti ogni cento bambini. Anche questi numeri fanno dire a Bianchi che «il paese deve ripartire dal Mezzogiorno».

«Abbiamo un compito oggi – continua – abbiamo il dovere di mostrare e di sognare un paese che è quello che non abbiamo ancora avuto, un paese che è uguale in tutto il paese, un paese che è condiviso in tutto il paese, un paese di cui essere orgogliosi in tutto il paese. Un paese che riparte dal Mezzogiorno, perché è un paese che ha bisogno del Mezzogiorno e di ritrovare se stesso». Il ministro ha esortato la scuola a «non educare più alla standardizzazione» ma «alla capacità di esprimere se stessi» per «costruire tutti insieme una nuova comunità».

«Noi sul Pnrr – prosegue – abbiamo moltissime risorse, abbiamo 18 miliardi e mezzo di cui 13 sono per le infrastrutture e 5,4 per lo sviluppo delle attività. Di queste, il 40% deve andare al Mezzogiorno, sia delle infrastrutture per un verso sia delle altre misure. Usciranno a novembre già i primi 5 miliardi di bandi, di cui essenzialmente 3 miliardi per gli asili nido, che voi sapete per noi sono assolutamente una priorità, 400 milioni per le mense, 300 milioni per le palestre e il resto fino a 5 miliardi per la ristrutturazione delle scuole. Il 40% sarà per il Sud». «Noi cogliamo questo momento – ha concluso – per trovare una nuova eccellenza che però abbia tre caratteri: la riduzione dei divari nord-sud, la riduzione delle dispersioni e l’inclusione di tutti».

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