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Una ventina di manifestanti in piazza Cesare Battisti

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UNA ventina di manifestanti in piazza Cesare Battisti, altrettanti davanti all’ingresso dell’azienda Bosch: è tutta qui la protesta dei «No green pass» a Bari andata in scena ieri. Si temevano ripercussioni nei trasporti e nelle fabbriche, invece la giornata è filata via liscia. Pochi i lavoratori che sono stati rimandanti a casa perché non avevano il certificato verde dopo essere stati beccati durante i controlli: un operatore Amiu impegnato negli uffici del Comune di Bari, 3-4 dipendenti dell’Amtab e altrettanti nelle Fal.

Disagi quasi nulli anche nelle aziende e fabbriche, ma adesso si sta monitorando un altro fenomeno che già ieri ha iniziato a manifestarsi: c’è chi, in concomitanza con l’introduzione dell’obbligatorietà del green pass, ha trasmesso al proprio datore di lavoro un certificato di malattia. Le aziende interessate, un Ente pubblico e una società di trasporti, ha avviato le verifiche per capire se si tratta solo di una coincidenza. Intanto, nelle farmacie si conferma l’aumento della richiesta di esecuzione dei tamponi, circa il 40% in più rispetto alla media ma la situazione è, al momento gestibile.

Le proteste
In mattinata, una ventina di persone ha dato vita ad un sit-in di protesta convocata da un gruppo di studenti universitari e cittadini in piazza Cesare Battisti, davanti al palazzo Ateneo. «Siamo cittadini a tempo – dicono – la nostra cittadinanza dura 12 mesi e poi scade. Questa è discriminazione e noi non ci stiamo”. Alla manifestazione hanno partecipato anche alcune famiglie con bambini che in piazza hanno sventolato piccole bandiere dell’Italia. Su un cartello esposto c’era stampata una pagina della Gazzetta ufficiale con il frontespizio della Costituzione e sotto scritto «ecco il mio green pass». Anche davanti alla Bosch c’è stata una seconda protesta animata da una ventina di dipendenti.

In Regione e Comune controlli e pochi disagi
Si temevano file e proteste e invece negli uffici regionali e comunali tutto si è svolto nella quasi normalità, salvo qualche attesa un po’ più lunga del solito per entrare in sede. «Il primo giorno di green pass obbligatorio per accedere agli uffici della Regione Puglia, si è svolto in modo regolare e senza disagi di rilievo», conferma l’assessore al Personale, Gianni Stea. «Il possesso della certificazione – ricorda l’assessore – non fa venir meno l’obbligo di rispettare tutte le prescrizioni per la riduzione del rischio da contagio ed il divieto di recarsi sul luogo di lavoro in presenza di sintomi riconducibili alla patologia, attivando tutte le misure già previste in tali circostanze dalla vigente normativa». Ieri sono stati eseguiti controlli a tappeto nella sede di Bari, in via Gentile: per ogni tre dipendenti è scattata una verifica. «Non ci sono stati assembramenti né criticità di rilievo – prosegue Stea – il personale è stato collaborativo e tutto è andato liscio. Non sono state segnalate problematiche particolari neppure dalle sedi periferiche. L’organizzazione ha funzionato ed anche il buon senso e la collaborazione dei dipendenti ha prevalso». In via Gentile adesso verranno installati i tornelli con dei dispositivi necessari per consentire già da lunedì la verifica automatica e sistematica dei green pass.

Verifiche nei Tribunali
Il rigoroso controllo dei green pass è avvenuto anche davanti ai tribunali: se gli avvocati hanno avuto accesso senza obbligo di esibire la certificazione verde, per dipendenti e visitatori, invece, è stato necessario essere in regola con la vaccinazione anti Covid. Ma non si sono registrate file e rallentamenti nell’ingresso nei palazzi di giustizia.

Aumento dei tamponi
Nelle farmacie c’è stato un sensibile aumento delle richieste di tampone, anche se la situazione resta gestibile senza affanni. «Abbiamo registrato sicuramente un incremento della richiesta a partire già da ieri, ma al momento è una situazione di assoluta governabilità, anche per via dell’aumento del numero di farmacie che in questi giorni si sta registrando al sistema regionale per effettuare lo screening»: spiega il presidente di Federfarma Puglia, Francesco Fullone. Secondo Federfarma Puglia, «da una prima sommaria valutazione l’aumento di tamponi «oscilla tra il 30 e il 40%». «Devo ringraziare ancora una volta tutti i colleghi – prosegue Fullone – che stanno dando in queste ore dimostrazione dell’impegno, della serietà e della dedizione con cui da ormai due anni la categoria dei farmacisti sta affrontando questa pandemia. Ci sono oltre 700 farmacie pronte a diventare hub attivi nella somministrazione del vaccino anti Covid – 19. Il prossimo 25 ottobre inizieremo a raccogliere gli ordini per passare alla fase di somministrazione vera e propria a partire dai primi di novembre».

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