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Si riduce in termini assoluti rispetto allo scorso anno ma supera comunque il tetto previsto nel 2021 la spesa farmaceutica convenzionata della Puglia. Il 7 per cento stabilito rispetto al totale del fondo nazionale è oltrepassato di uno 0,3, che, tradotto in moneta, rappresenta uno sforamento di 15 milioni 692 mila e 324 euro, secondo la stima dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Il periodo monitorato è quello che va da gennaio ad agosto 2021. Il 7,3 (incidenza che conferma quella del 2020) porta la regione al terzo posto, sia in cifre assolute che in percentuale, tra quelle meno virtuose. Le altre cinque col segno rosso sono: Campania, Calabria, Basilicata, Lombardia e Abruzzo. La Puglia aveva a disposizione in tutto 369 milioni 974 mila e 141 euro, ma ne ha impiegati 385.366.465.

Un andamento avvenuto nonostante la compressione dei consumi dei farmaci di fascia A, dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, e un calo anche del numero di confezioni a ricetta dell’1,9 per cento, compensato però, in negativo, dal numero assoluto di prescrizioni: sono state 27milioni 360 mila 868, vale a dire 233 mila 736 in più rispetto allo scorso anno. Anche la spesa farmaceutica netta è diminuita di mezzo punto percentuale rispetto al 2020, con una riduzione di 1 milione 622 mila e 069 euro, ma questo non è bastato.

L’aumento della spesa potrebbe essere spiegato con la prescrizione di troppi medicinali “griffati” al posto dei generici, meno costosi ma ugualmente efficaci. Sembra, quindi, arrestarsi la riduzione dei costi: nel 2020 la spesa farmaceutica convenzionata netta in Puglia era diminuita del meno 4,1 per cento rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 ( meno 2,8 per cento a livello nazionale).

L’ente comunque prova a correre ai ripari. Con una delibera del dipartimento Promozione della salute per l’adozione di misure di contenimento della spesa farmaceutica si punterà a incentivare l’acquisto del farmaco equivalente col principio attivo della Enoxaparina. È utilizzato soprattutto come coagulante per prevenire i trombi. Il Clexane, comprato l’83 per cento delle volte dalle strutture sanitarie e indicato nelle prescrizioni, sarà sostituito, come indicato dalla graduatoria delle forniture di Innovapuglia (l’agenzia che funge da centrale acquisti dell’ente), dal primo classificato, portando a un risparmio di circa 1 milione di euro l’anno.

«Lo sforamento della spesa farmaceutica è un problema nazionale – spiega il presidente dell’ordine dei Farmacisti di Bari e Bat, Luigi d’Ambrosio Lettieri – che sostanzialmente vede una progressiva riduzione della spesa farmaceutica delle farmacie convenzionate, ma che vede aumentare di un punto e mezzo la spesa per acquisiti diretti delle strutture ospedaliere. Ciò avviene anche in Puglia, dove grazie all’attività di monitoraggio e verifica, controlli e pressioni sul budget dei medici generici e dei pediatri di libera scelta, per questa voce di era ridotto lo splafonamento che nel 2020 è stato di 8 milioni di euro».

Rimane introvabile l’antibiotico Claritromicina, utile per la cura delle malattie respiratorie in età pediatrica. «L’Aifa ha comunicato attraverso il suo sito web – spiega ancora Lettieri – che ci sono difficoltà per tutta l’Italia nel reperire il principio attivo. E i tempi per la risoluzione sono incerti».

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