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Massimo Bray

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Dopo Lopalco, la Giunta Emiliano perde un altro “pezzo” ma questa volta non ci sono strappi o questioni politiche dietro le dimissioni di Massimo Bray: l’ormai ex assessore alla Cultura e al Turismo ha dovuto abbandonare il suo ruolo per motivi di salute. Al suo posto, con buone probabilità, dovrebbe essere nominato Carmelo Grassi, ex presidente di Teatro Pubblico Pugliese e in procinto di entrare in Consiglio regionale, nelle fila del Pd, dopo il riconteggio dei voti effettuato dalla Prefettura di Bari.

Questo permetterà al governatore di «liberare» un posto in Giunta per un esterno e, quindi, avere più possibilità di scelta nell’individuare il prossimo assessore alla Sanità: lo statuto della Regione, infatti, prevede che dell’Esecutivo possano far parte al massimo due «tecnici» pescati al di fuori degli eletti. Se la nomina di Grassi potrebbe avvenire già entro fine mese, subito dopo l’ingresso ufficiale in Consiglio, per quanto riguarda il nuovo capo della sanità probabilmente Emiliano temporeggerà ancora e attenderà l’esito del congresso Pd che dovrebbe celebrarsi nei primi giorni di gennaio.

Al momento sono diversi i nomi che circolano per sostituire il professore Pierluigi Lopalco: dall’oncologo Francesco Schittulli all’ex forzista Rocco Palese, passando per l’attuale direttore generale dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce o il manager del Policlinico di Foggia, Vitangelo Dattoli.

Tutti profili di spessore, con la necessaria esperienza per guidare il settore più delicato della macchina regionali. Le dimissioni di Bray, a differenza di quelle di Lopalco, non sono state nemmeno un fulmine a ciel sereno, erano state preannunciate già 4-5 mesi dallo stesso ex ministro: Bray spiegò che per un problema alla vista avrebbe probabilmente dovuto rinunciare all’incarico, ma prese del tempo per capire come si sarebbe evoluta la questione.

«Dopo aver ripetutamente pensato alla situazione in cui mi trovo – ha scritto ieri l’ex assessore in un post su facebook – alle difficoltà personali che affronto da alcuni mesi, alle indicazioni ricevute dai medici, credo corretto far emergere quel senso di profondo rispetto verso le Istituzioni e la consapevolezza di quante energie ci vogliano per portare avanti un incarico così delicato come quello che mi è stato affidato con generosità dal presidente Emiliano.

Sono così pervenuto al convincimento di non essere, in questa fase della vita, nelle condizioni di adempiere alle funzioni che mi sono state assegnate di responsabile della Cultura e del Turismo della Regione Puglia». Nato a Lecce nel 1959, Massimo Bray è stato anche ministro dei Beni e delle attività culturali durante il governo Letta dal 2013 al 2014.

Certo, con Emiliano non sono mancati momenti di tensione, soprattutto quando si è parlato di nomine ma il rapporto tra i due è rimasto forte. «Credo – dice Bray – sia la prima volta che faccio una scelta pensando alla mia persona, ma credo di doverla fare soprattutto per le persone che mi stanno accanto e che vorrei poter “vedere” a lungo».

Il governatore non ha potuto fare altro che ringraziarlo: «Vorrei esprimere pubblicamente – la risposta di Emiliano – il senso di gratitudine nei confronti di Massimo Bray. Lo ringrazio per aver sempre svolto la sua attività di assessore senza mai risparmiare energie e dedizione. Lo ringrazio perché, nel lasciare la delega, sta trasmettendo a tutti noi il desiderio di continuare ad esserci vicino. E noi abbiamo bisogno di continuare a confrontarci con lui, per il bene della Puglia».

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