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REGGIO CALABRIA – Bancarotta fraudolenta e omesso versamento degli oneri contributivi dei dipendenti. Sono questi i reati per i quali l’assessore regionale alle Attività produttive, Demetrio Arena, è indagato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nella sua qualità di ex amministratore dell’Atam, l’azienda di trasporto municipale reggina. Assieme a lui anche Vincenzo Filardo (ma solo per la bancarotta) che lo sostituì all’indomani dell’elezione di Arena a sindaco di Reggio Calabria. 

Il fascicolo porta la firma di Stefano Musolino e Teodoro Catananti, i due pm che con il Procuratore Federico Cafiero de Raho nelle scorse settimane avevano chiesto il fallimento dell’Atam, sulla base di un’informativa della Guardia di Finanza che avrebbe appurato oltre ad un’imponente mole di debiti, anche una serie di falsi nel bilancio dell’azienda che formalmente è una società per azioni privata, ma che di fatto è interamente nella mani del Comune di Reggio Calabria che detiene l’intero pacchetto azionario. 
Dal quadro che emergerebbe in diversi anni sarebbero state iscritte delle poste in Bilancio assolutamente false. In questo senso tra le voci in entrata troverebbe posto, ad esempio, un valore del parco macchine (gli autobus) assolutamente sproporzionato rispetto al reale stato dei mezzi alcuni dei quali di “età” superiore ai 15 anni. 
Un’altra circostanza contestata sarebbe quella relativa ai reali crediti dell’azienda nei confronti della Regione Calabria, anche in questo caso di molto superiori a quanto realmente dovuto per il servizio di trasporto pubblico locale svolto sul territorio reggino. 
 

Sull’argomento, in serata, è intervenuto lo stesso Arena che ha voluto precisare di aver appreso «dall’odierno articolo apparso sul Quotidiano della Calabria, firmato da Giuseppe Baldessarro, che il sottoscritto risulta essere indagato per il reato di bancarotta fraudolenta. Preciso, al riguardo, di non aver ricevuto alcun atto formale da parte degli organi competenti. Detta ipotesi è fantasiosa in quanto, per essere contestata, necessita di una dichiarazione di fallimento dell’Atam, ad oggi inesistente». Arena ha poi aggiunto che «venire a conoscenza dagli organi di informazione di notizie di reato è una prassi purtroppo consolidata, che trova disarmante acquiescenza, principalmente, da parte di tutti i destinatari di provvedimenti giudiziari. Per tale motivo comunico che non esiterò ad attivare tutti i mezzi consentiti dalla legge per contrastare la diffusione di notizie false e tendenti a disorientare l’opinione pubblica ancor prima che venga accertata la verità. Ciò per tutelare la mia persona e soprattutto al fine di incidere, per quanto mi sarà possibile, su dinamiche perverse e ciniche che si sviluppano nell’ambito di un devastante gioco al massacro il cui drammatico prezzo viene pagato dai cittadini e da migliaia di lavoratori e non dai contendenti».

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