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L'ecomostro di Torre Melissa

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Conto alla rovescia per l’abbattimento dell’ecomostro di Torre Melissa: 400 chili di esplosivo chiuderanno una vicenda lunga 40 anni

MELISSA – Iniziato il conto alla rovescia per far implodere palazzo Mangeruca, l’ecomostro confiscato alla ’ndrangheta che da quarant’anni deturpa l’orizzonte a Torre Melissa, da undici è acquisito al patrimonio dello Stato in via definitiva ma intanto è andato in malora al punto che non resta che abbatterlo e realizzare un’area di sosta per i camper nel sito. È arrivato nella mattinata di oggi, 16 dicembre, il furgone contenente i 400 chili di dinamite che saranno necessari per far venire giù il palazzone di sei piani.

Le operazioni di alloggiamento nei 750 fori individuati nei punti strategici dell’immobile in serata erano già terminate con la chiusura con tessuto e schiuma dei pilastri, accuratamente sigillati. L’ora X, prevista tra le undici e mezzogiorno di domenica 17 dicembre, sarà preceduta da tre squilli di tromba della durata di cinque secondi ciascuno. L’implosione sarà immediata. Ci vorranno due secondi per demolire quella bruttura di 40mila metri cubi di cemento armato che da tempo immemore fa gridare allo scempio.

Abbattimento ecomostro di Melissa, a far brillare le cariche saranno sei fochini

Il piano elaborato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica è volto a garantire standard elevati di sicurezza e ridurre al minimo i disagi. Alle 8 di sabato le autorità hanno chiuso la strada statale 106 al traffico, dal chilometro 263+700 al chilometro 277, e limitato il perimetro dell’area con blocchi di sabbia e geotessuto per attutire eventuali cadute di detriti. Mentre in corrispondenza del centro urbano hanno installato sismografi che monitoreranno eventuali movimenti delle strutture. L’arteria stradale rimarrà chiusa fino alle conclusioni delle operazioni prevista alle 15 di domenica 17 dicembre.

La cabina di regia, allestita in un b&b, si trova a 300 metri da palazzo Mangeruca. Il traffico è stato convogliato nelle deviazioni attraverso le strade provinciali “12” e “53”. Il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo, ha emanato evacuazioni preventive delle abitazioni nella zona rossa e di un centro commerciale adiacente.

Dopo la demolizione prenderanno il via i lavori per un’area di sosta per camper

Subito dopo la demolizione del fabbricato, inizieranno i lavori, nell’ambito di un progetto approvato e finanziato per un importo di 700mila euro dalla Regione Calabria, per realizzare un’area di sosta per i camper. «Ciò che la ‘ndrangheta ha costruito deturpando la nostra regione, la Calabria oggi lo distrugge», ha detto il governatore Roberto Occhiuto in una storia su Instagram.

A Torre Melissa è prevista la presenza del  ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, del vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Teo Luzi. Proprio all’Arma dei carabinieri si deve il sequestro, risalente al 2007, dell’ex mobilificio riconducibile a Costantino Mangeruca, ormai deceduto, originario di Africo anche se era considerato uno dei prestanome del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò. L’indagine patrimoniale fu coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il pm Pierpaolo Bruni ottenne nel 2009 la confisca, divenuta definitiva nel 2012.

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