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di FABIO AMENDOLARA
POTENZA – Al Senato il parlamentare lucano in odore di incarichi di governo è intervenuto tre volte su quattro sui disegni di legge in materia di protezione civile. Una volta per le «misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania». Un’altra per gli «interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009». E la terza volta per convertire in legge un decreto legge per l’avvio della fase «post emergenziale in Abruzzo». Ma non è questo il contenuto dell’informativa del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Firenze – pubblicata dal Corriere della Sera – che racconta quanto sarebbe accaduto con la ripartizione dei lavori per i “Grandi eventi”.
Dalle intercettazioni racchiuse nel rapporto emergono i nomi dei parlamentari del Pdl Denis Verdini, Altero Matteoli, Mario Pepe e Guido Viceconte. Ascoltati mentre s’intrattengono al telefono con alcuni dei principali indagati dell’inchiesta che coinvolge Guido Bertolaso.
Un capitolo dell’informativa dei carabinieri è intitolato «I rapporti dell’ingegnere Fabio De Santis e dell’ingegnere Angelo Balducci con l’imprenditore Guido Ballari, a sua volta in rapporti con il senatore Guido Viceconte e con l’onorevole Mario Pepe», nel quale si spiega: «Lo sviluppo investigativo consentirà di rilevare che l’onorevole Mario Pepe, a cui si aggiungerà anche il senatore Guido Viceconte, sono interessati nel far aggiudicare lavori pubblici all’imprenditore Guido Ballari». Gli investigatori riferiscono che fino al dicembre del 2003 Ballari e Pepe comparivano (il primo amministratore unico e il secondo socio) nella Eurogruppo servizi.
In un’occasione, il 26 marzo 2008, i carabinieri ascoltano l’onorevole Pepe che parla con Fabio De Santis di un concorso interno al ministero a cui l’ingegnere ha partecipato. E gli dà brutte notizie: «Ho parlato con Costanza… lei era molto… turbata… perché dice che sei stato vittima di una faida interna al ministero… Ti hanno teso una trappola, però lei si batterà perché tu possa occupare la parte alta della classifica… (…) Noi, quello che dovremmo fare… è cercare di fare scorrere quella graduatoria… Vabbè, ma quello ce lo vediamo noi, non ti preoccupare… ».
L’intreccio di relazioni e telefonate porta i carabinieri a sostenere, in base a una conversazione del 9 giugno 2008, che «vi è qualche problema nei rapporti fra alcuni imprenditori e l’ingegner Balducci; infatti Ballari riferisce a De Santis, alludendo a Balducci, che questi è stato brutalmente rimproverato da un soggetto di nome Guido, e probabilmente il riferimento è al parlamentare senatore Guido Viceconte».
«Probabilmente». Ci vanno cauti i carabinieri del Ros. Perché di Guido in questa inchiesta ce ne sono tanti: l’imprenditore Ballari si chiama Guido, Anemone, un altro imprenditore intercettato si chiama Guido, Bertolaso si chiama Guido e anche Viceconte.
Poi, però, i carabinieri sono più precisi. Scrivono proprio del senatore di Francavilla sul Sinni.
Diceva l’imprenditore Ballari a De Santis: «E’ storto perché l’ha cazziato brutalmente… (…) Bisogna trovare un sistema pe’ coprì tutto senza avere guai…».
L’indomani De Santis chiamava l’onorevole Pepe e spiegava: «Allora io dovevo dire a Guido Ballari di dire a Guido Viceconte che l’appuntamento è momentaneamente sospeso perché il capo (Balducci, secondo gli investigatori) vuole fare il punto della situazione in ufficio».
Viceconte, contattato al telefono dal Quotidiano, non nega di avere rapporti con Ballari. «Sono amici miei», conferma.
Spiega: «Al di là dei titoli del Corriere, è una cosa da cui io sono totalmente fuori». E Ballari? Quelle telefonate? «Ma sono amici miei, persone che io conosco», dice Viceconte. E aggiunge: «Si tratta di rapporti leciti, nella maniera più assoluta». E le sponsorizzazioni per i lavori pubblici? Si difende: «Nessuna sponsorizzazione.
Al massimo avrò fatto una telefonata per far ricevere una persona a un appuntamento».
Un appuntamento per gli appalti? Lui taglia corto. «L’incontro non c’è stato e quindi io questa cosa non so nemmeno come è andata a finire». Inutile insistere: «Non ho altro da dire», ripete il senatore che con Mario Pepe è amico di vecchia data.
Era con lui il 27 agosto del 2002 davanti alla villa di Berlusconi per la consueta corsetta rigenerante del premier.
Ed era con lui nella sauna del centro benessere dell’hotel De Russie a Roma per l’incontro con Fabrizio Cicchitto e Angelo Sanza poi raccontato dal Corriere nel 2007.
E’ la stessa sauna in cui Augusto Minzolini, allora cronista della Stampa, intervistò Francesco Rutelli in asciugamano celeste, reduce da una seduta di massaggi. In quel caso però non c’erano procure in agguato.
f.amendolara@luedi.it

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