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Sergio Marchionne torna di nuovo negli Usa. E lo fa, oltre che per seguire l’evoluzione della vicenda Chrysler, a caccia di appoggi da parte di General Motors e dell’amministrazione americana per chiudere un’altra importante partita: quella per Gm Europe e, forse, anche per Gm America Latina. Per avere successo il risiko lanciato da Marchionne nell’industria automobilistica europea necessita infatti della sponda americana, dove Gm in lotta per la sopravvivenza si sta riorganizzando in vista della scadenza del 1 giugno fissata da Washington per decidere il futuro della casa automobilistica americana.
Ma i sindacati tedschi frenano su accordo con Opel. Nonostante Marchionne abbia rassicurato, ecludendo la possibilità di chiudere gli stabilimneti, a rischio ci sarebbero – è l’allarme lanciato dai rappresentanti dei lavoratori tedeschi – 10.000 posti di lavoro.

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