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Da alcuni giorni vessavano sette commercianti di Bovalino, nella Locride. Davanti alle porte dei loro esercizi avevano lasciato lettere intimidatorie con le richieste di denaro la cui somma variava dai 3 ai 5 mila euro. Nei giorni scorsi, per passare a metodi più «convincenti», la richiesta della tangente ad una delle vittime era stata accompagnata dall’incendio della sua auto. A quest’ultima avevano dato le disposizioni per il pagamento della somma. La consegna sarebbe dovuta avvenire sul lungomare di Bovalino, ai piedi del monumento a San Francesco da Paola. Personale del Commissariato di Polizia di Bovalino, diretto da Luciano Rindone, in soli tre giorni è riuscito a venire a capo della vicenda e nel pomeriggio di San Silvestro ha arrestato due giovani, di cui uno minorenne, ritenuti responsabili dell’estorsione ai danni di uno dei commercianti vessati. Dopo accurate indagini ed appostamenti, la Polizia è infatti riuscita a sorprendere i due proprio qualche minuto dopo aver ritirato il «pacchetto» contenente carta straccia e due sole banconote da venti euro che erano state opportunamente fotocopiate. Gli arrestati sono un minorenne di sedici anni e Francesco Pelle, di 18, incensurati, di San Luca. Quest’ultimo appartiene all’omonima famiglia ritenuta ai vertici della ‘ndrangheta ed implicata in numerosi episodi delittuosi di mafia. I particolari dell’operazione sono stati resi noti stamane durante una conferenza stampa tenuta presso il Commissariato di Bovalino ed a conclusione della quale è stato distribuito un comunicato in cui viene evidenziato che «a seguito delle numerose denunce per richieste estorsive presentate da commercianti di Bovalino, al fine di porre un freno al dilagante fenomeno» sono stati predisposti «idonei servizi tramite appostamenti ed intensificazione del controllo del territorio». In particolare, un commerciante di Bovalino, denunciava alla Polizia di Stato di essere stato vittima di richieste estorsive tramite una corrispondenza anonima. Nella fattispecie denunciava che all’atto dell’apertura dell’esercizio commerciale, rinveniva a terra, vicino la porta d’ingresso, una lettera di colore bianco priva di affrancatura ed a lui indirizzata con all’interno un foglio di colore bianco manoscritto a penna bleu, recante una richiesta di carattere estorsivo». Due giorni dopo il commerciante si è presentato nuovamente alla Polizia ed ha denunciato un secondo tentativo di estorsione con la richiesta di 3 mila euro. Accurati servizi di appostamento hanno permesso agli agenti di arrestare in flagranza di reato M.D di 16 anni, e Francesco Pelle, di 18, entrambi originari di San Luca. Durante la conferenza stampa è stato precisato che il 29 dicembre scorso altri 6 commercianti di Bovalino avevano rinvenuto delle richieste estorsive ricevute durante la notte. Le richieste riguardavano somme variabili tra i 3 mila ed i 5 mila euro. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Locri, Giovanna Cannarile. Fondamentale, dicono gli inquirenti, «è stata l’immediata denuncia delle vittime ed in particolare la loro collaborazione con il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Bovalino», segno che una nuova coscienza civile sta nascendo nella Locride.

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