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POTENZA – Continuano le prese di posizione dopo l’intervista rilasciata da Vito Santarsiero, al Quotidiano nella quale il sindaco di Potenza ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle regionali. Dopo la reazione non proprio morbida del senatore del Pd, Salvatore Margiotta e gli attacchi del movimento “Matera di muove” e del capogruppo del Comune dei Sassi, Giovanni Angelino, è , Gianpaolo Carretta a prendere la parola, a difesa del primo cittadino. Il capogruppo del Comune di Potenza, sulla scorta di quanto aveva già fatto il primo cittadino dell’intervista, invita a mettere al centro della discussione le problematiche che riguardano la Basilicata, senza perdersi in  «inutili polemiche». «Nel tempo della crisi socio economica più violenta dal dopoguerra ad oggi e prim’ancora, di quella valoriale ed etica – scrive il consigliere nella sua nota – la  Basilicata ed il Mezzogiorno necessitano di un confronto alto ed interculturale che investa le sue classi dirigenti a tutti i livelli intorno a temi strategici della realtà lucana». Insomma, il suo invito è: concentriamoci su temi quali petrolio, completamento infrastrutturale, lavoro, meritocrazia reale e dei nuovi diritti civili. E per farlo serve una classe dirigente che mostri «coraggio ed alto senso delle istituzioni vocato alla tutela del bene comune». Quel coraggio che il capogruppo riconosce alla parele del sindaco Santarsiero.  Che «con trasparenza ha avviato un dibattito pubblico che è di programmi e di uomini sulle prossime elezioni regionali ad oggi piuttosto confinato a tatticismi organigrammatici e utilità marginali».

Carretta sottolinea pure che che Santarsiero ha dichiarato che qualora non vi siano soluzioni altamente condivise occorre ricorrere ad un metodo partecipativo e democratico come quello delle primarie alle quali lui si sente di partecipare mettendo in campo la propria esperienza politico amministrativa, prima come Presidente della

Provincia di Potenza poi come sindaco della città copoluogo e responsabile Anci per il Mezzogiorno. E che – insiste il capogruppo di Potenza – vanta risultati importanti quali il disegno strategico per il futuro della città che lo sforzo fatto per abbattere l’enorme debito storico. Ma soprattutto, Carretta – dopo gli attacchi giunti dalla città dei Sassi – ribadisce: «Non è mai esistito un conflitto con la città di Matera. Santarsiero, a Potenza tutti possono testimoniarlo, ha sempre favorito reali politiche di convergenza e ci ha sempre spiegato che solo una forte sinergia tra i due capoluogo può aiutarli a crescere e far crescere la Regione». Ed elenca un buon numero di prove: le delibere di Consiglio Comunale a favore di Matera 2019, grande occasione per tutti, a favore della Film Commition, le congiunte azioni con Adduce sull’utilizzo dei fondi europei, le posizioni favorevoli sia a favore della ubicazione a Pisticci dell’aeroporto di Basilicata che a favore della Ferrandina-Matera. «Tuttte azioni – continua – che vanno nella direzione, storicamente indicata da Emilio Colombo, di unire le comunità e rafforzare la funzione culturale di Matera e quella di servizi di Potenza. La vicenda Province – conclude Carretta – è ben altra cosa ,e così come successo in tutta Italia abbiamo pagato la follia di una proposta governativa assurda, non rispettosa dei territori, che ha scaricato sulle comunità un problema senza soluzione come i fatti hanno poi dimostrato». Di tutt’altro avviso, invece, il comitato potentino “13 ottobre”. che non risparmia critiche al sindaco “dei tremila giorni”. «Santarsiero –  accusa la nota del comitato – sta chiudendo una delle stagioni più tormentate della storia cittadina».  E se il primo cittadino dice di non voler abbandonare la sua città, «la metà di potentini avrebbe invece gradito una notizia di segno completamente opposto: “lascio la mia città”». Dai “nodi complessi” della viabilità potentina ancora quasi tutti al pettine, alla vicenda della “svendita” del Tribunale: «un lungo elenco di inutilità di questi nove anni. Per finire alla visione 2020.

«Milioni e milioni (135 per l’esattezza) da spendere in nuove infrastrutture in una città che continua ad essere ripiegata su se stessa come mai era accaduto in passato». Il comitato conclude: «Con la sua imminente uscita di scena, la città avrà una serie di opportunità, forse anche più importanti dei 135 milioni già disponibili: sarà definitivamente scollegata da concetti di facciata, e dovrà finalmente iniziare a rendere reale il concetto di “Potenza Città Servizi”.

 

 

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