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A BREVE riaprirà nella casa circondariale di Potenza il reparto “Giudiziario”. A deciderlo l’amministrazione penitenziaria che, però, non avrebbe «provveduto a richiedere un ispezione da parte degli uffici competenti per quanto riguarda l’igiene e salubrità degli ambienti del reparto detentivo». Questa la denuncia di Nicola Genovese, segretario locale della Uilpa Penitenziari.
Il problema della mancata igiene e della salubrità «è dovuto alla presenza dei tombini fognari all’interno del padiglione detentivo». Tombini che non «rispettano le norme igienico-sanitarie». Sulla questione è intervenuto anche Lorenzo Grippo, segretario locale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria).
«Dal documento di valutazione rischio, elaborato dalla Direzione Casa Circondariale di Potenza ai sensi del D. Lgs n. 81/08, non risulta nulla in merito ai rischi dall’inalazione dei gas che potrebbero fuoriuscire dai pozzetti che non vengono ispezionati da tempo. Si rappresenta che l’impianto fognario del reparto è inutilizzato da circa due anni».
Secondo i dirigenti sindacali – si rappresenta che i pozzetti sono presenti al centro del corridoio dove permanentemente lavora il personale di polizia penitenziaria, nonché sui due lati dello stesso corridoio, sono presenti le camere detentive, quindi, a pochi metri di distanza dagli stessi, che potrebbe comportare l’inalazione degli odori delle acque sporche. In detti chiusini confluiscono tutte le acque nere del padiglione di una capienza detentiva di circa 120 posti, cioè, tutte le acque reflue provenienti dalle attività umane in generale, aggravate dalla permanenza in camera dei ristretti per circa 20 ore giornaliere».
Secondo Genovese e Grippo, «il reparto è poco areato, riteniamo non a norma l’impianto di fognatura e la relativa canalizzazione sulla rete principale, pertanto, chiediamo all’amministrazione Penitenziaria di effettuare ogni dovuto controllo di Legge ed ispezioni igieniche–sanitarie da parte degli uffici competenti, per evitare ogni inconveniente di sorta, tenuto conto che un mal funzionamento dell’impianto potrebbe comportare l’inalazione dei gas tossici con grave rischi alla salute e diffidiamo la direzione a non riaprire il reparto giudiziario sino agli esiti delle dovute verifiche».

A BREVE riaprirà nella casa circondariale di Potenza il reparto “Giudiziario”. 

 

A deciderlo l’amministrazione penitenziaria che, però, non avrebbe «provveduto a richiedere un ispezione da parte degli uffici competenti per quanto riguarda l’igiene e salubrità degli ambienti del reparto detentivo». Questa la denuncia di Nicola Genovese, segretario locale della Uilpa Penitenziari.Il problema della mancata igiene e della salubrità «è dovuto alla presenza dei tombini fognari all’interno del padiglione detentivo». 

Tombini che non «rispettano le norme igienico-sanitarie». Sulla questione è intervenuto anche Lorenzo Grippo, segretario locale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria).

«Dal documento di valutazione rischio, elaborato dalla Direzione Casa Circondariale di Potenza ai sensi del D. Lgs n. 81/08, non risulta nulla in merito ai rischi dall’inalazione dei gas che potrebbero fuoriuscire dai pozzetti che non vengono ispezionati da tempo. Si rappresenta che l’impianto fognario del reparto è inutilizzato da circa due anni».

Secondo i dirigenti sindacali – si rappresenta che i pozzetti sono presenti al centro del corridoio dove permanentemente lavora il personale di polizia penitenziaria, nonché sui due lati dello stesso corridoio, sono presenti le camere detentive, quindi, a pochi metri di distanza dagli stessi, che potrebbe comportare l’inalazione degli odori delle acque sporche. 

In detti chiusini confluiscono tutte le acque nere del padiglione di una capienza detentiva di circa 120 posti, cioè, tutte le acque reflue provenienti dalle attività umane in generale, aggravate dalla permanenza in camera dei ristretti per circa 20 ore giornaliere».Secondo Genovese e Grippo, «il reparto è poco areato, riteniamo non a norma l’impianto di fognatura e la relativa canalizzazione sulla rete principale, pertanto, chiediamo all’amministrazione Penitenziaria di effettuare ogni dovuto controllo di Legge ed ispezioni igieniche–sanitarie da parte degli uffici competenti, per evitare ogni inconveniente di sorta, tenuto conto che un mal funzionamento dell’impianto potrebbe comportare l’inalazione dei gas tossici con grave rischi alla salute e diffidiamo la direzione a non riaprire il reparto giudiziario sino agli esiti delle dovute verifiche».

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