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Il Parco dell’Appennino Lucano era legittimato a chiudere la stazione di trasferenza di Tito.

Lo ha stabilito una sentenza del TAR di Basilicata che ha confermato la legittimità degli atti amministrativi prodotti dall’ente in relazione alla chiusura del sito di trasferenza in località Aia dei Monaci. Tra gli obblighi imposti dall’ordinanza al gestore privato del sito c’è anche la richiesta di ripristino ambientale dell’area attorno alla struttura.

Il parco lo scorso 13 novembre aveva disposto la chiusura del sito di trasferenza di rifiuti in seguito a una segnalazione da parte del Corpo Forestale dello Stato. Contro questo atto amministrativo la società B&B Eco Srl, gestore e titolare dell’impianto, aveva prodotto un’istanza di annullamento, con richiesta di sospensione dell’atto amministrativo.

Il TAR ha rigettato la domanda di sospensione proposta dalla società, confermando la legittimità degli atti dell’ente Parco.

La decisione ripropone il problema dello smaltimento dei rifiuti del bacino centro, quello che fa capo a Potenza e a un’altra decina di Comuni. La chiusura del sito di smistamento dei rifiuti manda in tilt il già precario equilibrio di suddivisione dei flussi dei rifiuti tra i siti esistenti.

Da tempo il Comune di Potenza sta cercando di sbloccare a livello amministrativo i permessi per la trasformazione dell’ex inceneritore di contrada san Luca Branca in stazione di trasferenza. L’obiettivo è poter avere una struttura pubblica in cui ricevere i rifiuti dle bacino, con conseguente abbattimento dei costi per le pubbliche amministrazioni e presenza del privato nel sistema di smaltimento dei rifiuti. 

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