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Il vescovo Salvatore Ligorio

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Il vescovo Salvatore Ligorio annuncia un dossier sulla vicenda di Elisa Claps, la replica di Gildo: «Non vedono quei ragazzi che chiedono scuse e umiltà»

POTENZA – «La Chiesa, con le dichiarazioni sul Corriere della Sera, continua a costruire muri e a non vedere la primavera che ha invaso sabato la città con il coinvolgimento di 1.500 giovani che nel massimo della libertà hanno manifestato per respingere ogni compromesso e chiesto alla Chiesa umiltà e scuse per aver oscurato sempre la verità».

Replica così Gildo Claps, fratello di Elisa, la sedicenne scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e il cui cadavere è stato rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano il 17 marzo del 2010, all’intervista dell’arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, rilasciata al “Corriere della sera”. L’occasione un incontro organizzato a Potenza da Prime Minister sul tema “Donne e violenza di genere”, al quale è intervenuto il fratello di Elisa dopo la manifestazione promossa dagli studenti potentini che ha visto manifestare nelle strade circa 1.550 ragazzi.

Nell’intervista al “Corsera” l’arcivescovo Ligorio ha confermato che la Chiesa di Potenza pubblicherà un dossier su tutta la vicenda di Elisa Claps, la giovane studentessa di Potenza la cui vicenda è tornata prepotentemente alla ribalta nelle ultime settimane dopo la fiction televisiva in tre puntate “Per Elisa – Il caso Claps” andata in onda su Rai 1 e che ha fatto segnare quasi tre milioni di spettatori di media.

Un dossier «per aiutare la gente a capire – ha spiegato Ligorio nell’intervista -. All’interno ci saranno sentenze, documenti, allegati, per fare chiarezza sulle polemiche, dicerie e false notizie che si sono susseguite in questi anni». Il vescovo ha evidenziato che «siamo stati sempre disponibili alla collaborazione e i nostri sforzi sono stati sempre orientati nella ricerca della verità. Alcuni sacerdoti, addirittura, si sono messi in prima linea a collaborare con la famiglia. Non siamo stati dietro le quinte, ma protagonisti impegnati nel percorso di giustizia».

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Quanto al dialogo con la famiglia Claps, l’arcivescovo ha detto che «l’abbiamo sempre auspicato. Ci sono stati tanti incontri con la famiglia. Quando, però, eravamo sul punto di comprenderci Gildo Claps ha continuato ad essere incomprensibilmente diffidente. Probabilmente, siamo noi stati superficiali nelle comunicazioni. Loro vogliono le nostre scuse e ci chiedono di assumerci le responsabilità antecedenti il fatto e dopo il fatto. Che ci sia stata un po’ di confusione, una poco approfondita analisi sul fatto, questo sì, ma pensare che siamo complici per quello che è accaduto, mi sembra ingeneroso».

Infine, Ligorio è tornato sulla prima messa domenicale celebrata nella Trinità e sulle contestazioni ricevute dai manifestanti dinanzi alla chiesa. «Sono rimasto basito – ha dichiarato il prelato -. Molta di quella gente non era di Potenza. Esponenti di Libera con un megafono aizzavano la folla. Non è stato dignitoso per loro, in quanto cattolici. Ho chiamato don Ciotti e lui mi ha chiesto scusa. Anche don Marcello Cozzi (ex presidente Libera Basilicata) ha chiesto scusa, privatamente. In quella contestazione fatico a vedere la disponibilità al dialogo, ma ancora una volta vedo solo rabbia. Perché tutti contro la Chiesa? Ci sono responsabilità anche di altri».

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