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Il pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Potenza

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POTENZA – Altri tre morti, inclusa la tredicesima e la quattordicesima vittima della casa di riposo di Marsicovetere. Record di nuovi pazienti scoperti e in isolamento in Basilicata: 119 tra residenti e non. Il numero complessivo di positivi che raggiunge la soglia dei «1.200/1.300», oltre i quali anche il governatore Vito Bardi aveva paventato non meglio precisate chiusure (LEGGI). Infine il picco di ricoverati nei due ospedali covid lucani: ottanta rispetto ai 76 dei peggiori giorni di aprile. Col rischio incombente di un nuovo brusco rallentamento nell’attività ordinaria di tutta la sanità lucana.

Sono ore frenetiche quelle che si inseguono tra i palazzi di via Verrastro e le direzioni delle aziende sanitarie lucane per fronteggiare gli ultimi risvolti della pandemia in Basilicata.

L’aumento esponenziale dei casi ha colto evidentemente di sorpresa i vertici della Regione, che la scorsa settimana, quando l’incremento giornaliero di positivi non superava la metà delle cifre attuali, avevano provato a tranquillizzare sulla tenuta del sistema sanitario. Di qui l’indicazione della soglia critica dei «1.200/1.300» contagiati, che sarebbe dovuta servire a tenere le peggiori paure più lontano possibile, ma non ha resistito neanche 10 giorni.

Stesso discorso per il piano “Convivere con il covid 19 e contenerlo (…) – indirizzi strategici per la fase 2”, risalente al 2 luglio, che era stato rinfacciato pubblicamente a chi accusava la giunta regionale di navigare a vista. Un piano che fissava in 88 posti letto la disponibilità nei due ospedali covid lucani, Potenza e Matera, al netto della terapia intensiva (oramai sconsigliata dalla maggioranza dei protocolli di cura) e della medicina generale (per evitare l’interruzione delle cure ai pazienti affetti da tutta una serie di altre patologie). Di qui l’esigenza, arrivati a 80 ricoverati che a breve potrebbero raddoppiare, di ripensare tutto da capo e recuperare altri spazi per pazienti con sintomi di lieve e media entità.

All’atto pratico, tuttavia, non è bastato nemmeno sgomberare il reparto di Reumatologia del San Carlo per garantire locali adeguati ad accogliere i pazienti attesi nelle prossime settimane.

Ieri, quindi, è toccato al governatore Vito Bardi rivolgersi di nuovo ai lucani per rassicurarli, con un video sulla sua bacheca Facebook. Mentre il direttore generale del dipartimento Salute, Ernesto Esposito, ha garantito l’immediata attivazione di 14 posti letto in più per pazienti covid al San Carlo, e di un reparto covid con 25 posti letto anche all’ospedale distrettuale dell’Asm a Stigliano.

Esposito, parlando con la Tgr, ha aggiunto che in un secondo momento altri posti letto potrebbero essere attivati anche negli ospedali di Maratea, Chiaromonte e Muro Lucano.

Nemmeno una parola, invece, sugli ospedali donati dal Qatar abbandonati alle intemperie poco lontano dal San Carlo di Potenza e al Madonna delle Grazie di Matera.
Su questi, sempre ieri, è stata l’assessore ai Trasporti Donatella Merra a intervenire parlando di «una valida integrazione del sistema sanitario lucano» e annunciando che «si va finalmente verso un completamento delle strutture installate».

«La protezione civile regionale, – spiega Merra – acquisita in data 21 ottobre l’autorizzazione all’impiego delle risorse economiche da parte del dirigente generale del Dipartimento politiche della persona ha immediatamente definito e predisposto, d’intesa e in collaborazione con la Stazione unica appaltante, le procedure per l’affidamento delle forniture per il rafforzamento strutturale ed il completamento delle tendostrutture».

«L’Ufficio regionale di Protezione Civile – ha proseguito l’assessore -, ha definito, altresì, il programma delle forniture con le ditte che consegneranno i moduli bagno prefabbricati e il pavimento vinilico il cui acquisto è stato disposto e autorizzato dall’Ufficio difesa dello Stato del Qatar a cui va la gratitudine del popolo lucano».

Immediata, sul punto, la replica del consigliere regionale di Italia viva, Mario Polese, che ha detto di augurarsi il completamento dei due ospedali, anche se «di certo (…) non è il momento (…) di intestarsi vittorie e di autoincensarsi».

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