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La gradinata dello stadio XXI Settembre

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MATERA – E’ una sorta di fuga in avanti che fa discutere non poco soprattutto il mondo del tifo cittadino l’ipotesi di trasformare lo stadio XXI Settembre in un parco. L’idea, non nuova, era già stata chiaramente espressa dal sindaco e dalla maggioranza che lo sostiene nel corso della campagna elettorale. Scritta il 31 dicembre scorso nel piano dei lavori pubblici come un obiettivo da avviare nel 2022 e con la necessità di trovare 11 milioni di euro diventa un investimento di tutt’altra portata. C’è da chiarire innanzitutto che non essendo nel piano annuale delle opere pubbliche e non avendo ancora un finanziamento vero e proprio l’intervento potrebbe essere tranquillamente se non ci saranno le condizioni tecniche, economiche e politiche spostate ancora più avanti.

Ciò che invece non si può trascurare è la mancanza di un’indicazione precisa su una nuova area già vocata alle attrezzature sportive e allo sport nella quale ubicare un nuovo stadio e poi evidentemente un finanziamento, anche attraverso project financing che porti avanti il progetto stesso. L’idea del parco infatti, che piace a molti e non piace ad altrettanti, potrebbe avere un senso e una ratio solo nel momento in cui ci fosse un nuovo stadio in un’area diversa all’esterno della cinta urbana.

Uno stadio moderno che magari possa essere destinato anche ad altro tipo di eventi non solo sportivi. A quel punto si potrebbe pensare al parco al posto dello stadio e affrontare la questione. Impostare il ragionamento all’opposto, ed è questo il timore che è venuto fuori in queste ore anche dalla voce dei tifosi sul web è che si trasformi lo stadio in un parco e non ci sia nemmeno una nuova area dove fare un nuovo stadio. In quest’ottica forse prende piede molto di più, almeno in parte del popolo-tifoso, la questione di un project financing per una riqualificazione e modernizzazione dell’attuale stadio che rimanga lì dove è ora ma diventi una struttura moderna e al passo con i tempi, con aree anche commerciali magari e soprattutto con elementi e coperture che la rendano adeguata ai vari appuntamenti nazionali ed internazionali.

Per il parco si potrebbe invece ripiegare sul quartiere di Piccianello e su altre aree sulle quali invece sembra dover scendere il silenzio e lo stop ad ogni tipo di scelta. Ma lì in quella zona ci sono le alternative per il Comune per riuscire a creare verde, parcheggi e riqualificare lo stadio insieme. Magari provando a convogliare idee e risorse sull’area Barilla. Punti di vista che sono destinati a confrontarsi in un dibattito lungo nel tempo.
Per ora c’è solo una scritta sul piano triennale dei lavori pubblici. Nulla di deciso o di definito ma nulla che si possa sottovalutare.

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