X
<
>

Le code alle tende del Qatar di Matera

Condividi:
2 minuti per la lettura

MATERA – Mentre si fa un gran parlare di prime vaccinazioni, convincere gli scettici e terze dosi per chi si è già vaccinato da più di sei mesi, c’è ancora chi è costretto a fare tre ore di fila, per poi sentirsi dire che è arrivato l’orario di chiusura prestabilito e si deve tornare il giorno dopo. È accaduto ieri mattina alle tende del Qatar di Matera, dove decine di cittadini prenotati per la terza dose, si sono messi con pazienza in coda al freddo di una mattinata soleggiata ma non particolarmente mite.

Qualcuno, tra i più anziani e infermi, si è potuto sedere su sedie di fortuna, ma poi ha dovuto fare i conti con un vero e proprio disservizio. Tre i punti medici per la vaccinazione, a fronte di decine di persone prenotate, con la chiusura prevista alle 14. Così c’è stata gente arrivata intorno alle 10, che ha atteso invano fino alle 13.40, per sentirsi dire che si chiudeva e si doveva tornare oggi, dopo tre ore di inutile attesa. Un’organizzazione nettamente diversa da quella di Potenza, dove non si sono registrati disservizi, con più punti medici operativi e un’apertura estesa fino alle 20, con ultimi ingressi programmabili un’ora prima.

Non è concepibile, che a un anno dall’inizio delle vaccinazioni anti Covid, si assista ancora a queste defaillance, con seri disagi per chi, anche anziani e diversabili, è stato costretto a sacrificare una mattinata invano, senza peraltro sapere se stamane avrà la priorità sugli altri prenotati di giornata. Denunce e malcontento sono arrivate negli uffici dell’Azienda sanitaria materana, che ieri sera ha reso nota l’intenzione di aumentare da 3 a 5 le postazioni mediche per la vaccinazione, con la possibilità a breve anche di estendere l’orario nel pomeriggio, come avviene già nel capoluogo di regione.

Disservizi e disinformazione, sono stati segnalati sul portale generale di prenotazione per le terze dosi, ad iniziare dagli orari per poter accedere al sistema. In tanti, infatti, hanno provato fin dalle prime ore del mattino, non sapendo che l’orario di accesso partiva dalle 11. Impossibile, infine, prenotare per chi, pur essendo ultraquarantenne, non ha potuto farlo perché non sono passati i sei mesi dalla seconda dose. Quindi, chi ha provato a prenotarsi, anche da gennaio in poi, ha trovato l’agenda chiusa senza una spiegazione.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE