Il commissario Raffaele Ruberto
INDICE DEI CONTENUTI
- 1 In occasione della sua prima conferenza stampa lei puntò sul confronto con i quartieri cittadini e sul dialogo con tutte le realtà cittadine. È riuscito a portare a termine questi punti?
- 2 C’è stata qualche vicenda che l’ha impegnata in modo più profondo dal punto di vista umano o organizzativo?
- 3 Per quanto riguarda la macrostruttura, si è sviluppato un grande dibattito Questa riforma rientra nell’ordinarietà o nell’ambito dell’indirizzo politico?
- 4 Sul futuro di Cava del Sole, lei aveva dato rassicurazioni agli operatori del settore per individuare una soluzione. A che punto siamo?
- 5 Si è parlato dell’ipotesi di ripetere la sperimentazione del collegamento fra Serra Rifusa a Matera Centrale. Si sta ragionando per riproporlo?
- 6 Come ha trovato e come funzionano oggi gli uffici comunali?
- 7 Sul caso dell’impianto di biogas a La Martella, da quello che si è letto, il Cone si costituisce contro le aziende e i cittadini e a favore del provvedimento della Regione. Sembra paradossale ma come stano davvero le cose?
- 8 A che punto siamo in tema di contenitori culturali?
- 9 Il tema della gestione è un problema atavici dell’amministrazione comunale. Parliamo del Casino Padula, dell’ex Biblioteca di Spine Bianche o del terminal bus di via don Luigi Sturzo dove i lavori sono finiti da un paio d’anni e non si riesce a procedere alla gestione di un’area ristoro e di un bagno. C’è un fil rouge che le unisce: strutture pronte su cui non si riesce ad andare avanti.
- 10 Altre due opere pubbliche molto attese sono piazza della Visitazione e lo stadio; in questo ultimo caso è prevista una spesa di circa 14 milioni da fondi Pnrr. Qual è lo stato dell’arte?
- 11 In piazza della Visitazione, più volte, la precedente amministrazione aveva annunciato la riapertura della doppia corsia ma non è ancora accaduto.
- 12 Gli operatori turistici avevano sollecitato la presenza del destination manager. Come si sta lavorando?
- 13 Ci sono altre azioni a cui lei tiene in particolare?
Il Commissario prefettizio Raffaele Ruberto lascerà il Comune di Matera, che guida dallo scorso ottobre, dopo l’esito delle elezioni del 25 e 26 maggio
Più volte, nel corso dell’intervista, ha sottolineato la sinergia che si è creata con la macchina amministrativa. Il Commissario prefettizio Raffaele Ruberto, che da ottobre scorso ha custodito le sorti del Comune di Matera dopo la fine anticipata della amministrazione Bennardi, punta ormai al termine del suo incarico. Le elezioni comunali, infatti, sono fissate il 25 e 26 maggio e subito dopo toccherà alla nuova guida occuparsi dello sviluppo di Matera nei prossimi anni.
In occasione della sua prima conferenza stampa lei puntò sul confronto con i quartieri cittadini e sul dialogo con tutte le realtà cittadine. È riuscito a portare a termine questi punti?
«Il confronto, anche attraverso i tre sub commissari, siamo riusciti ad attuarlo non solo con le associazioni. Non lo abbiamo mai negato, neanche ai singoli cittadini che si sono rivolti a noi, a condizione che ci fosse il rispetto della separazione fra l’indirizzo politico e la gestione amministrativa. Il tempo è tiranno ma direi che ci siamo riusciti».
C’è stata qualche vicenda che l’ha impegnata in modo più profondo dal punto di vista umano o organizzativo?
«Sembrerà strano ma ciò che mi ha impegnato di più è stata la riorganizzazione degli uffici comunali che abbiamo effettuato, di cui si è parlato pur con diverse opinioni. Abbiamo trovato una struttura che richiedeva qualche correttivo innanzitutto per i pensionamenti importanti, per rendere più funzionale la struttura e per adeguarla alle gradi sfide che attendono Matera nel 2026 come Capitale della Cultura e del Dialogo del Mediterraneo. Turismo, cultura e patrimonio, quest’ultimo in particolare richiedono una attenzione specifica. Il patrimonio comunale è molto vasto se consideriamo le concessioni provenienti da Demanio nei Sassi».
Per quanto riguarda la macrostruttura, si è sviluppato un grande dibattito Questa riforma rientra nell’ordinarietà o nell’ambito dell’indirizzo politico?
«Era necessaria, perché c’erano alcuni aspetti che abbiamo ereditato, che avrebbero potuto presentare profili di illegittimità. Mi riferisco all’Ufficio Avvocatura che, dopo il pensionamento della dirigente, era stato collocato prima di noi in un’altra ripartizione. Tutto ciò non era possibile come dimostra la giurisprudenza consolidata oltre a una presa di posizione del Consiglio dell’Ordine di Matera che mi ha scritto. Ho, quindi, dovuto mettere mano alla struttura. L’organizzazione interna, inoltre, era un fatto tecnico anche perché quella comunale non è una struttura ingessata e non credo sia stato prodotto alcun danno irreparabile».
Sul futuro di Cava del Sole, lei aveva dato rassicurazioni agli operatori del settore per individuare una soluzione. A che punto siamo?
«Abbiamo avuto lunghe e intense interlocuzioni con la Regione. Speravo di poter ottenere una deroga ma la risposta definitiva che è proprio degli ultimi giorni, ci dice che se si vuole giungere a una diversa regolamentazione la pratica deve essere rifatta, facendo una nuova Vinca. Ritengo che Cava del Sole sia importante e dunque ho dato mandato agli uffici di ripetere tutto, sperando di giungere a una soluzione che sia un po’ più concessiva nei confronti di una struttura che ha visto eventi molto importanti».
Si è parlato dell’ipotesi di ripetere la sperimentazione del collegamento fra Serra Rifusa a Matera Centrale. Si sta ragionando per riproporlo?
«Per la Pasqua abbiamo registrato da parte degli operatori la volontà di non riproporla, perché un po’ tardi: la programmazione dei flussi turistici è stata già fatta, i pacchetti sono stati già predisposti. Il provvedimento è positivo ma avrebbe rischiato di essere recepito negativamente dagli operatori. L’avevo ottenuta ma gli uffici hanno deciso di sospenderla. Per ragioni organizzative delle Fal l’avremmo potuto fare da sabato Santo all’1 maggio. C’è però una chiara intenzione della Regione, un impegno che, se la prossima amministrazione vorrà, potrà portare a renderlo strutturale nei festivi. Secondo me bisogna andare in quella direzione».
Come ha trovato e come funzionano oggi gli uffici comunali?
«Ho trovato un buon livello di efficacia ed efficienza nonostante le inevitabili rigidità della pubblica amministrazione. Ho trovato una forte resilienza a pratiche non legali. Devo ringraziare il personale per il contributo che ha dato».
Sul caso dell’impianto di biogas a La Martella, da quello che si è letto, il Cone si costituisce contro le aziende e i cittadini e a favore del provvedimento della Regione. Sembra paradossale ma come stano davvero le cose?
«È stato un infortunio di cui mi sono reso conto solo quando è emerso sulla stampa e quando una associazione mi ha scritto chiedendo come mai avessimo preso una posizione contraria. Stavo per abbozzare una risposta in cui sostenevo che non era così. Come Commissario mi ero chiesto quale era stata la posizione del Comune fino a quel momento. L’unico atto formale era stata la delibera di consiglio, l’orientamento che dovevo rispettare. A quel punto chiesi una copia e lessi che nelle conclusioni ne veniva chiesto il rigetto, spiegando che era stato un errore di ‘copia-incolla’, tanto che la costituzione si riferiva alla delibera consiliare. L’ufficio legale mi ha assicurato che in occasione di presentazione di memoria aggiuntiva, verrà chiarito che si tratta di un refuso e che la volontà è quella di appoggiare la delibera di consiglio comunale. È l’unico vero infortunio di questa gestione».
A che punto siamo in tema di contenitori culturali?
«I lavori del teatro Duni stanno procedendo abbastanza regolarmente, nonostante i tanti imprevisti di cantiere ma posso dire che il cronoprogramma è abbastanza rispettato. Ora dobbiamo darci da fare per pensare alla gestione. La scorsa settimana ho deciso di costituire un gruppo interno di lavoro fra Cultura, Lavori Pubblici e altri ancora che dovrà consentire di fare un bando, Consideriamo, però, che ho stipulato un accordo con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 perché gestisca anche per conto del Comune, gli eventi e la programmazione del 2026. Il protocollo è ampio e potremmo decidere che ci sia una gestione condivisa dei contenitori culturali».
Il tema della gestione è un problema atavici dell’amministrazione comunale. Parliamo del Casino Padula, dell’ex Biblioteca di Spine Bianche o del terminal bus di via don Luigi Sturzo dove i lavori sono finiti da un paio d’anni e non si riesce a procedere alla gestione di un’area ristoro e di un bagno. C’è un fil rouge che le unisce: strutture pronte su cui non si riesce ad andare avanti.
«A Casino Padula abbiamo ripristinato l’area di nostra proprietà che era stata invasa da un soggetto estraneo. Occorrerebbe, ma è un atto politico che non spetta a noi, pensare cosa si vuole fare di quel luogo; ci sono servizi comunali che vengono svolti quotidianamente; abbiamo concordato col Comitato di quartiere che daremo loro una stanza settimanalmente per le loro attività e per svolgere una sorta di presidio. Avrei voluto mettere a posto i campetti e darli in gestione a qualche associazione ma non abbiamo tempo a sufficienza. Per la biblioteca di Spine Bianche bisogna adeguare gli spazi, al primo piano non si può utilizzare cos, perché non reggerebbe i carichi. Finiti i lavori strutturali si dovranno effettuare lavori di rimodulazione funzionale. Per il terminal bus di via Sturzo, a fine febbraio gli uffici hanno completato gli accatastamenti; inoltre abbiamo definito il rapporto con l’Ater. Per la manifestazione di interesse bisogna comprendere se quello spazio sarà un luogo di passaggio di qualche bus o se, invece, dovesse diventare un hub. Tutto spetta alla scelta politica».
Altre due opere pubbliche molto attese sono piazza della Visitazione e lo stadio; in questo ultimo caso è prevista una spesa di circa 14 milioni da fondi Pnrr. Qual è lo stato dell’arte?
«Abbiamo un’attenzione per i fondi Pnrr, una persona in particolare se ne occupa e non ha rilevato alcuna criticità. Grosso modo tutti i progetti Pnrr stanno procedendo secondo quanto previsto. Per piazza della Visitazione in particolare, è stata effettuata la parte sotterranea dei parcheggi. Per quanto riguarda lo stadio, i lavori sono un po’ in ritardo, ho dovuto fare una limitazione dell’accesso della tifoseria ospite che non siamo in grado di ospitare in questo momento, Da quando hanno cominciato stanno rispettando i tempi».
In piazza della Visitazione, più volte, la precedente amministrazione aveva annunciato la riapertura della doppia corsia ma non è ancora accaduto.
«La riapertura è una ipotesi funzionale, non riguarda i lavori».
Gli operatori turistici avevano sollecitato la presenza del destination manager. Come si sta lavorando?
«Abbiamo deciso di fare una manifestazione di interesse per questa attività di consulenza limitata al 31 dicembre per non impegnare la futura amministrazione e farlo lavorare bene. Penso sia una figura utile per Comuni che hanno un patrimonio turistico. Non è una concessione agli operatori ma un atto in cui credo. Nella visione che abbiamo avuto, abbiamo previsto un potenziamento degli uffici comunali che però non possono partorire le grandi idee ma attuarle. Auspico che la Fondazione ritrovi la capacità e brillantezza che l’ha contraddistinta nel 2019 ma le nozze coi fichi secchi non si fanno. Al presidente Bardi ho sollecitato una dotazione adeguata di risorse. Il destination manager non è il Renzo Piano del turismo, può essere più utile se riesce a lavorare in un clima di concordia, diventa un valore aggiunto».
Ci sono altre azioni a cui lei tiene in particolare?
«Diciamo subito che abbiamo prodotto 234 delibere di giunta e 82 di consiglio comunale in sei mesi oltre a 24 ordinanze contingibili urgenti. Grazie ai poteri del consigli abbiano realizzato il Nuovo Piano del Commercio che prevede tra l’altro maggiore pulizia del centro storico, eliminando chincaglierie e fast food con la valorizzazione delle botteghe storiche. Un altro regolamento riguarda dehors che hanno occupato spazi maggiori di quelli concessi; con l’Ater abbiamo concesso nuovi lotti a S. Francesco per nuove case popolari; abbiamo stipulato un accordo per case demaniali che l’Ater ha gestito dal dopoguerra in poi: abbiamo attribuito a loro la gestione dotandoli anche di risorse vincolate per la manutenzione. Al cimitero nuovo abbiamo previsto un progetto di ampliamento con gli espropri. In quello vecchio abbiamo effettuato le riesumazioni e a breve partiranno lavori di sistemazione e consolidamento. È stato approvato il regolamento per l’arredo urbano nei Sassi con strutture leggere che non impediscano la vista di monumenti e edicole votive. Abbiamo stabilito che chi svolge lavori debbano poi ristabilire lo stato dei luoghi. C’è stato poi il regolamento per gli impianti sportivi. Al Campo de La Martella ci siamo accordati con la Figc; concesse, poi, le aree al parco della Murgia. Il teatro Quaroni nei prossimi giorni avrà il suo avviso per la gestione. Il Piano delle Povertà avrà fondi per bisogni effettivi di 1 milione e 392 mila euro. Una novità, poi, riguarda alcuni quartieri e il controllo di vicinato in zone come Picciano, Venusio, La Martella. Dopo una riunione in Prefettura c’è stato il via libera su questo progetto. In questo senso è previsto anche un Regolamento dopo l’intesa con la Prefettura che prevede gruppi organizzati con un referente che si interfaccerà con le forze dell’ordine».
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