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MATERA – Domenica 4 settembre Ulderico Pesce porta la storia dell’anarchico lucano Passannante nella splendida cornice del Parco dei Monaci, un gioiello architettonico appartenuto ai monaci Benedettini di Montescaglioso e ricadente nel Parco della Murgia Materana. Lo spettacolo previsto per le ore 21 chiude la XVI edizione della rassegna ParcoMurgiaFestival 2016 organizzata dalla Regione Basilicata, dalla Provincia di Matera, dal Comune di Matera e dal Comune di Montescaglioso. 

La pièce racconta della vita di Giovanni Passannante che nel 1878 con un coltellino con una lama di quattro dita cercò di uccidere il re Umberto I di Savoia. Condannato a morte la pena gli fu convertita in ergastolo mentre sua madre e i suoi fratelli furono immediatamente internati nel manicomio di Aversa. Fu rinchiuso in una torre sull’isola d’Elba in una cella senza finestre sotto il livello del mare dove fu isolato per dodici anni. Si ammalò, cominciò a cibarsi dei propri escrementi. Anni dopo fu trasferito in un manicomio criminale dove morì nel 1910. Grazie alle teorie del Lombroso al cadavere fu tagliata la testa. Il cranio e il cervello esposti nel Museo Criminologico di Roma fino al 2007, quando, grazie allo spettacolo, è stato traslato per la giusta sepoltura nel suo paese. Quel paese si chiamava Salvia, ma fu ribattezzato “Savoia di Lucania”. 

In una nota, Pesce ringrazia «gli organizzatori del Festival che mi hanno invitato. Portare il mio lavoro in un ex convento di monaci benedettini, in un momento della mia vita professionale in cui le migrazioni dei monaci del 700 verso Matera e altri piccoli centri della nostra Regione, sono al centro delle mie ricerche, mi riempie di gioia. Parte proprio da queste prime migrazioni il nuovo progetto al quale stiamo lavorando con la più importante compagnia di teatro danza europea – la Fura dels baus di Barcellona -. Il progetto che rientra nel dossier di Matera Capitale 2019, terminerà con un evento previsto per la fine di settembre a San Paolo Albanese, meta delle successive migrazioni delle popolazioni d’Oriente verso Occidente».

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